Sono comparsi in rete dei video, la cui attendibilità è ancora da confermare, che mostrano la decapitazione di alcuni prigionieri da parte di soldati russi.
Secondo il canale americano Cnn, i due filmati potrebbero essere stati girati in momenti diversi: uno sarebbe più recente e sarebbe stato effettuato vicino a Bakhmut, mentre l’altro risalirebbe forse alla scorsa estate. 

La brutalità dei video, che ricordano le decapitazioni documentate in quelli diffusi dallo Stato islamico, ha suscitato la reazione del governo ucraino e un ritorno della polemica sulla presidenza russa del Consiglio di sicurezza Onu. 

I contenuti dei video
 

Le riprese del primo filmato, pubblicato su un social media filo-russo lo scorso 8 aprile, sembrano essere state fatte da alcuni mercenari russi del gruppo Wagner e mostrano i cadaveri di due soldati ucraini, decapitati e senza mani, accanto a un veicolo militare distrutto. 

Una voce in sottofondo ride della scena e dei crimini commessi, spiegando che i due soldati sono morti nell’esplosione del mezzo, finito su una mina. In un secondo momento, continua la voce, «qualcuno ha tagliato le loro teste». 

Il secondo video è stato invece diffuso su Twitter. Sebbene sia molto sfocato, si vede un soldato russo decapitare un soldato ucraino con un coltello. Una voce udibile all’inizio del filmato spiega che la vittima era ancora viva prima di essere decapitata. 


Lunedì 11 aprile, l’Istituto per lo studio della guerra (Isw) ha denunciato ulteriori crimini di guerra, commessi dai mercenari del gruppo Wagner, responsabili, secondo l’Istituto, di aver fotografato la testa mozzata di un soldato ucraino, conficcata su un palo di ferro. L’immagine è stata poi trasmessa attraverso i canali Telegram filo-russi.

Secondo l’Isw il crimine sarebbe stato commesso a Bakhmut, città nella regione orientale di Donetsk: uno dei punti chiave nel conflitto russo-ucraino. L’Istituto ha, però, riferito di casi analoghi a Popasna, nella regione di Luhansk, dove le truppe Wagner erano state precedentemente impegnate in combattimenti.

 La condanna dell’Ucraina

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky mercoledì ha condannato i soldati russi, definendoli delle «bestie» e ha sollecitato una risposta da parte dei leader internazionali, affinché questi crimini non vengano dimenticati: «L’esecuzione di un prigioniero ucraino. Questo è un video della Russia così com’è. Questo è un video della Russia che cerca di fare di questo la nuova regola. Tutti devono reagire. Ogni leader. Non aspettatevi che venga dimenticato. Non dimenticheremo nulla. La sconfitta del terrore della Russia è necessaria». 

Nel videomessaggio diffuso su Twitter, Zelensky ha detto che: «C'è qualcosa che nessuno al mondo può ignorare: con quanta facilità queste bestie uccidono», ribadendo che gli assassini non saranno perdonati.

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in un tweet ha paragonato Mosca all’Isis: «È assurdo che la Russia, che è peggio dello Stato islamico, presieda il Consiglio di sicurezza dell'Onu».

Kuleba ha aggiunto che è necessario espellere dall’Ucraina e dalle Nazioni Unite i «terroristi russi» e ritenerli responsabili dei crimini commessi. 

Dariia Zarivna, consigliere del capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina, ritiene che i video facciano parte della strategia psicologica russa per intimidire i nemici. Secondo Zarivna, Mosca utilizza questo deterrente contro tutte le società occidentali, non solo l’Ucraina. 
In un commento sui video, ha detto che: «Disumanizza completamente e dimostra l’essenza di un paese terrorista». 

Dal Cremlino la debole replica: Mosca considera il video «raccapricciante» e ha chiesto una verifica dell’autenticità delle immagini. Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha detto ai giornalisti che si tratta di immagini «orribili», ma che «nel mondo dei “falsi” in cui viviamo» è necessario garantirne l'autenticità.

Il fondatore del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha negato il coinvolgimento dei combattenti della milizia nella decapitazione dei soldati ucraini, il cui video sta circolando sui social. «Ho visto questo video» ha commentato Prigozhin sul proprio profilo Telegram, «è brutto quando le teste delle persone vengono tagliate, ma non ho visto da nessuna parte che questo stia accadendo vicino a Bakhmut e che membri della Wagner siano stati coinvolti nell'esecuzione».

La missione Onu per i diritti umani in Ucraina ha dichiarato il proprio orrore per i video pubblicati e ha chiesto che «questi episodi siano adeguatamente indagati e che i responsabili ne rispondano».

© Riproduzione riservata