La legislatrice ha accusato alcuni membri del Congresso repubblicani di avere usato delle «tattiche proprie di chi commette abusi» nelle loro richieste di «andare avanti» dopo l’insurrezione del 6 gennaio
La legislatrice americana Alexandria Ocasio Cortez (AOC) ha detto di essere stata vittima di una «aggressione sessuale» nel corso di una diretta Instagram. La democratica non ha voluto aggiungere ulteriori particolari sulla vicenda dicendo di avere rivelato l’esperienza a «poche persone» e che quando «si subisce un trauma, i traumi si accumulano uno sull’altro». AOC ha poi aggiunto di essere pronta alle critiche che la sua rivelazione comporterà dicendo: «So che ora qualcuno dirà che faccio queste dichiarazioni solo per attirare l’attenzione» per poi aggiungere che «per le vittime di un trauma ammetterlo e condividerlo rimane il primo passo».
Le accuse ai repubblicani
La rivelazione di Ocasio Cortez, considerata l’astro nascente dell’ala sinistra dei democratici, è legata a una polemica sull’assalto a Capitol Hill che la vede da giorni scontrarsi con diversi repubblicani e in particolare con il senatore Ted Cruz da lei accusata di essere responsabile del suo «quasi assassinio» dopo essere stato tra i sostenitori delle teorie cospirazioniste di Trump. Nel corso della diretta Instagram, la legislatrice ha infatti accusato alcuni membri del Congresso repubblicani di avere usato delle «tattiche proprie di chi commette abusi» dopo che il texano Chip Roy le aveva detto di chiedere scusa a Cruz. Ocasio Cortez ha detto: «Quando vedo queste tattiche proprie di chi compie abusi, mi dico “non di nuovo”. Non permetterò ad altre persone di essere vittimizzate da questa situazione. E non lo permetterò al nostro paese. Non lo pemetteremo».
AOC e il 6 gennaio
Nel corso del suo messaggio ai follower all’assalto al Congresso compiuto dai sostenitori dell’ex presidente americano Donald Trump, Ocasio Cortez ha raccontato la sua spaventosa esperienza avvenuta durante l’insurrezione. Le richieste dei repubblicani riguardando anche il processo di impeachment in atto nei confronti di Trump accusato di avere provocato l’insurrezione. La politica ha detto di essersi nascosta nel bagno del suo ufficio e di avere di avere pensato di morire quando un uomo è entrato nel suo ufficio gridando: «Dov’e lei». L’uomo si era poi identificato come un poliziotto senza mostrare il distintivo. Cortez ha rimarcato il fatto che non si può semplicemente pensare di «andare avanti» ignorando gli eventi come chiesto da diversi repubblicani, perché sarebbe come darla «vinta a chi commette un abuso e poi ti dice andiamo avanti chi ti crederà».
© Riproduzione riservata