Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha sospeso gli aiuti militari all’Ucraina dopo lo scontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nello Studio Ovale. Lo ha annunciato un funzionario della Casa Bianca. 

«Il presidente Trump ha detto chiaramente di essere concentrato sulla pace. Abbiamo bisogno che anche i nostri partner si impegnino per raggiungere questo obiettivo. Stiamo sospendendo e rivedendo i nostri aiuti per assicurarci che contribuiscano a una soluzione», ha detto il funzionario, parlando a condizione di anonimato.

La decisione, riporta il Washington Post, è stata presa in una riunione a cui hanno partecipato il vicepresidente J.D. Vance, il segretario di stato Marco Rubio, il segretario alla Difesa Pete Hegseth, la direttrice dell’intelligence Tulsi Gabbard e l’inviato per il Medio Oriente ma anche in contatto con Mosca Steve Witkoff.

Una decisione che può essere rivista – «è una pausa», spiega una fonte interna all’amministrazione a Fox News – se il presidente ucraino «mostrerà uno sforzo sincero nel partecipare ai negoziati di pace», scrive il Washington Post. Trump ha dato mandato al segretario della Difesa di eseguire l’ordine di sospensione. 

Non è chiara l’entità degli aiuti coinvolti, ma di certo si tratta di munizioni, veicoli e altre attrezzature del valore di miliardi di dollari, comprese le forniture già approvate dall’ex presidente Joe Biden ma non ancora consegnate, come le armi in transito su aerei e navi non ancora arrivate in Ucraina. Tra queste, forniture che sono in attesa nelle aree di transito in Polonia.

L’ufficio del presidente Zelensky non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento di Reuters. 

Donald Trump potrebbe mirare a costringere Zelensky ad accettare le condizioni poste da Washington sull’accordo per lo sfruttamento dei minerali rari ucraini, l’intesa che è stata discussa nello Studio Ovale venerdì 28 febbraio.

Trump, ha detto il vicepresidente Vance in un’intervista a Fox News, sarà pronto a nuovi colloqui con Zelensky quando il presidente ucraino mostrerà il suo vero impegno a risolvere il conflitto con la Russia. «Certo», ha affermato, «la porta è aperta quando Zelensky sarà disposto a parlare seriamente di pace». E ha aggiunto: «Credo che alla fine ci arriverà. Deve farlo». 

L’amministrazione Trump lunedì avrebbe inoltre lavorato su un piano volto a ripristinare i rapporti con la Russia e revocare le sanzioni imposte al Cremlino. Secondo quanto riporta Reuters, la Casa Bianca avrebbe chiesto ai dipartimenti di Stato e del Tesoro di stilare un elenco di sanzioni che è possibile allentare.

Un portavoce del governo ungherese di Viktor Orbán ha affermato che «il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il governo ungherese condividono la stessa posizione: invece di continuare le spedizioni di armi e la guerra, sono necessari un cessate il fuoco e colloqui di pace il prima possibile».

La reazione del Cremlino

L'interruzione degli aiuti militari statunitensi all'Ucraina sarebbe il miglior contributo alla pace. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitrj Peskov, nel corso di una conferenza stampa. «Il fatto che gli Stati Uniti siano stati finora il principale fornitore di questa guerra è evidente. Se gli Stati Uniti smetteranno di essere un fornitore militare dell'Ucraina o sospenderanno queste forniture, sarà probabilmente il miglior contributo alla pace», ha dichiarato Peskov ai giornalisti.

Gli aiuti Usa

Dall’inizio dell’invasione russa su larga scala, il 24 febbraio 2022, secondo i dati del Comitato per un bilancio federale responsabile, un’organizzazione no profit citata da Reuters, il Congresso statunitense ha approvato sostegni per un totale di 175 miliardi di dollari. A questi si aggiungono gli ultimi 5,9 miliardi approvati da Biden a dicembre, prima della fine del mandato, e destinati a sostenere il budget per la sicurezza e l’assistenza. L’aumento previsto dal presidente democratico aveva dotato il paese di ingenti scorte di armi moderne, riporta la Cnn, secondo cui le forze armate ucraine potranno continuare a combattere al ritmo attuale «per diverse settimane, forse fino all’estate». 

Una parte del sostegno economico ha aiutato l’Ucraina a pagare gli stipendi di insegnanti e medici e a permettere il funzionamento del governo del paese, consentendo a Kiev di dedicarsi in toto alla difesa dall’invasione russa.  

Mentre, da gennaio 2025, l’inizio della presidenza Trump, non è stato approvato alcun pacchetto di aiuti a Kiev e sembra improbabile un via libera nel breve termine.

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