Nove persone sono morte, di cui otto bambini. Sette sono rimaste ferite. La polizia locale ha arrestato il sospettato, è uno studente dell’istituto che avrebbe utilizzato la pistola del padre
Uno studente di 13 anni di Belgrado ha aperto il fuoco in una scuola del centro e ucciso nove persone, di cui otto bambini. L’allarme è stato lanciato dopo le 8:40 del mattino (ora locale) e la polizia ha identificato come sospettato il giovane del 2009, con le iniziali K.K., studente della stessa scuola. Le ragioni della sparatoria sono ancora sconosciute.
La polizia locale ha riferito di aver arrestato lo studente di seconda media che avrebbe sparato utilizzando la pistola del padre nella scuola di Vladislav Ribnikar. Oltre alle vittime, altri sei studenti e un insegnante, rimasti feriti, sono stati trasportati in ospedale.
Un portavoce della polizia ha dichiarato, durante una conferenza stampa, che l’adolescente stava progettando da un mese la sparatoria e aveva tracciato una lista di potenziali obiettivi tra gli studenti, insieme all’ordine delle classi in cui entrare. Il padre dell’attentatore è stato arrestato.
Le testimonianze
Il padre di una studentessa, Milan Milosevic, ha riferito alla tv N1 il racconto della figlia, sopravvissuta alla strage: «Ha sparato prima all'insegnante e poi ai bambini che si sono nascosti sotto i banchi».
La figlia ha detto che si trattava di un bravo studente, silenzioso, da poco inseritosi nella loro classe. Studenti e genitori sono fortemente sotto shock.
I media locali hanno mostrato il momento dell’arresto. Nelle immagini si vedono gli agenti trasportare il ragazzo, a volto coperto, verso un’auto in strada.
Il governo ha annunciato tre giorni di lutto.
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