Passano le ore e diminuiscono le speranze di trovare dei sopravvissuti nell’area a sud di Marrakech. Il governo di Rabat ha fatto sapere che Spagna, Regno Unito, Qatar ed Emirati Uniti saranno coinvolti nelle operazioni di soccorso, l’Unione europea stanzia 1 milione di euro
Sono almeno 2.681 le persone morte sotto le macerie, e quasi altrettanto (2.501) i feriti per il terremoto in Marocco. Al terzo giorno di scavi dal sisma di magnitudo 6,8 che ha colpito la regione della catena montuosa dell’Atlante, a sud di Marrakech, alcuni villaggi continuano a essere isolati e la finestra temporale in cui sperare di trovare qualcuno ancora in vita si assottiglia sempre di più. Il maggior numero di vittime è stato registrato nella provincia di Al Haouz: 1.452.
Il re Mohamed VI si trovava a Parigi in visita privata al momento del terremoto, e, come riporta El Paìs, non ha ancora visitato le zone colpite.
Al termine della prima riunione della commissione interministeriale di lunedì, il primo ministro Aziz Akhannouch ha annunciato che verrà prevista un’indennità per i cittadini che hanno perso la loro abitazioni, ma l’entità è ancora da stabilire. Lo ha riferito Medias 24.
I paesi amici
Dalla comunità internazionale sono arrivati messaggi di solidarietà e offerte di supporto, anche da stati come l’Algeria, che ha interrotto le relazioni diplomatiche con il Marocco dal 2021, e che ha messo a disposizione 80 soccorritori specializzati e l’apertura del proprio spazio aereo per facilitare l’arrivo degli aiuti. Il governo di Rabat ha però annunciato di aver accettato, per il momento, la collaborazione solo di quattro paesi amici: Spagna, Regno Unito, Qatar ed Emirati Uniti.
«La mancanza di coordinamento in tali situazioni potrebbe essere controproducente», ha spiegato il ministero degli Interni in una nota riportata da L’Opinion. Non è stata esclusa del tutto la possibilità, nei prossimi passaggi che comporranno la gestione dell’emergenza, di «sfruttare le offerte di sostegno presentate da altri paesi amici, secondo le esigenze specifiche di ogni fase».
La Francia è in attesa
L’ong Secouristes Sans Frontières ha fatto sapere nei giorni precedenti di non aver ancora avuto l’autorizzazione del governo marocchino a intervenire sul territorio. La Francia tuttavia ha negato che quest’attesa indichi una tensione tra i due paesi, sostenendo che non è arrivata da parte di Rabat una richiesta di aiuti internazionali.
I rapporti tra i due stati si sarebbero raffreddati dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha tentato un avvicinamento all’Algeria, mentre rimane aperta la questione del Sahara occidentale, che il Marocco vorrebbe fosse riconosciuto come sotto la sua sovranità da parte della Francia. A febbraio l’ambasciatore a Parigi era stato richiamato e la stessa visita di Macron a Rabat è stata rimandata in diverse occasioni.
«Il Marocco è uno stato sovrano e deciderà da solo quali sono le sue necessità», ha dichiarato la ministra francese degli Esteri Catherine Colonna a Bfm Tv. Ha aggiunto che Parigi ha stanziato 5 milioni di euro per aiutare le ong presenti sul territorio. Ci sono più di 51mila francesi in Marocco, stando alle stime del ministero degli Esteri, e al momento tra le vittime del sisma risultano anche quattro cittadini francesi.
La risposta dell’Ue
L’Unione europea intanto sta stanziando 1 milione di euro per finanziare gli aiuti umanitari. «Dall'inizio del terremoto, il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell'Ue ha monitorato attentamente la situazione ed è rimasto in contatto con le autorità marocchine per offrire loro tutta l'assistenza di protezione civile dell'Ue», si legge nella nota della Commissione.
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