Il tycoon promette deregolamentazione e addirittura la creazione di una “riserva aurea” in moneta digitale, rendendo di fatto Bitcoin & Co una risorsa strategica per il Paese e di conseguenza aumentandone di molto il valore
Il mondo dei Bitcoin scommette sempre di più sulla vittoria elettorale di Donald Trump. Con l’avvicinarsi del 5 novembre, quando i cittadini statunitensi sceglieranno il nuovo presidente, gli ultimi sondaggi sembrano dare per favorito il candidato repubblicano rispetto alla democratica Kamala Harris, e per chi investe nelle criptovalute questa è un’ottima notizia.
Per questo motivo il Bitcoin vola verso il massimo storico, con un valore che si aggira attorno ai 72mila dollari. Il record di 73.750 dollari, registrato a marzo di quest’anno, è ormai a un passo. E se martedì prossimo Trump dovesse trionfare, il suo ritorno alla Casa Bianca, il suo valore è destinato a toccare nuove vette, per la gioia degli investitori.
Le promesse del Tycoon
C’è stato un periodo in cui Trump e i Bitcoin non andavano molto d’accordo. L’ex presidente per lungo tempo è stato scettico sulle criptovalute, arrivando a definirle addirittura “una truffa”, ma a partire dalla nuova discesa in campo, con la candidatura alle presidenziali del 2024, ha cambiato decisamente idea, facendo una serie di promesse che hanno attirato l’attenzione (e con ogni probabilità i voti) di quei 67 milioni di americani che investono nelle crypto.
Il tycoon ha infatti proposto di creare una riserva nazionale di Bitcoin, una sorta di riserva aurea in moneta digitale, rendendolo di fatto una risorsa strategica per il Paese e di conseguenza aumentandone sensibilmente il valore. Proprio per questo Trump vede nei Bitcoin uno strumento utile per combattere l’inflazione, una sorta di bene rifugio (proprio come l’oro) in cui investire i propri risparmi e tenerli al riparo dalla svalutazione.
Il leader repubblicano ha anche promesso di creare un consiglio consultivo dedicato alle criptovalute, composto da esperti del settore, al fine di promuovere politiche più favorevoli per gli addetti ai lavori, come una regolamentazione più blanda che ne faciliti gli affari. Così ha messo nel mirino Gary Gensler, il Presidente della Security and Exchange Commission (SEC), l’organo regolatore dei mercati finanziari negli Stati Uniti. Gensler è infatti una delle voci più critiche nei confronti delle criptovalute, sostenendo che è un'area piena di rischi per gli investitori, a causa dei numerosi casi di frodi, truffe e fallimenti di piattaforme dedicate.
Per questo Gensler crede fermamente che i Bitcoin vadano considerati alla stregua dei titoli azionari e pertanto debbano essere soggetti alla regolamentazione della SEC. Un autentico pugno nello stomaco per i possessori di criptovalute, che quindi sperano in un cambio alla guida della Commissione. Convinti che Trump, una volta eletto, sarà in grado di accontentarli. Come se non bastasse, il candidato alla presidenza del Gop ha promesso di opporsi alla creazione di una valuta digitale emessa dalla Federal Reserve, ritenuta dal mondo crypto come una minaccia alla decentralizzazione finanziaria rappresentata da Bitcoin & Co. Il mondo delle crypto è un autentico Far West digitale, e tale deve rimanere per chi ne trae ingenti profitti.
Il fascino della moneta libertaria
Le promesse di Trump, più che da convinzioni personali o basi ideologiche, sono dettate perlopiù dal calcolo elettorale: con il passare degli anni il Bitcoin ha incarnato sempre di più un’immaginario di libertà, di sprezzo delle regole e di rifiuto dell’ordine costituito.
Chi investe in Bitcoin conosce bene le oscillazioni repentine del loro valore, che l’hanno reso uno dei prodotti più rischiosi del panorama finanziario. Ma è proprio lo sprezzo del pericolo uno dei propellenti del trumpismo, così le strade del tycoon e quelle degli investitori in crypto hanno finito per incrociarsi. Il Bitcoin è così diventato la moneta "politicamente scorretta”, che non si fa assoggettare dai cavilli imposti dalle banche centrali.
Così, come il patron di Tesla Elon Musk e il Ceo di PayPal Peter Thiel, anche i milioni di possessori di crypto hanno visto in Trump l’uomo giusto per proteggere i loro interessi, permettendo loro di continuare a fare affari indisturbati. Con le sue promesse Trump è riuscito a conquistare i cuori e le menti dei capitani di ventura della nuova finanza. E adesso che mancano pochissimi giorni alle elezioni presidenziali e Trump sembra partire favorito, provano a tirargli la volata, facendo volare anche il valore delle monete digitali.
© Riproduzione riservata