Trump annuncia dazi al 25% sulle auto importate: entreranno in vigore il 2 aprile e saranno «permanenti». Al vertice dei “volenterosi” convocato dal presidente francese Macron hanno partecipato 30 paesi alleati di Kiev
«Questo è l’inizio della liberazione dell’America». Il presidente Usa Donald Trump ha annunciato così l’introduzione, a partire dal 2 aprile, dei dazi «permanenti» del 25 per cento sulle auto importate dall’estero, quindi non prodotte sul territorio degli Usa. E ha aggiunto: «Se le aziende produrranno le auto negli Stati Uniti non ci saranno dazi». Un modo, secondo il presidente, per incoraggiare i produttori di automobili a investire negli Usa, che per Trump andranno a incassare «tra i 600 milioni e un trilione di dollari in due anni». Una decisione che il nuovo premier, Mark Carney, ha definito «un attacco diretto contro il Canada» e di fronte alla quale la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha espresso «profondo rammarico». Mentre il governo giapponese sta prendendo in considerazione «misure appropriate».
Intanto, parallelamente al processo di negoziati avviato dagli Stati Uniti con Kiev e Mosca, a Parigi, si riuniscono i leader di 30 paesi alleati dell’Ucraina per un nuovo vertice della cosiddetta «coalizione dei volenterosi», che dovrebbe «definire» le «garanzie di sicurezza» da fornire a Kiev in caso di un accordo di pace con la Russia. Oltre al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, saranno presenti il britannico Keir Starmer, la premier italiana Giorgia Meloni, il tedesco Olaf Scholz e il vicepresidente turco Cevdet Yilmaz. Ed è prevista la presenza del segretario generale della Nato Mark Rutte e dei vertici dell’Unione europea.
PUNTI CHIAVE
15:27
Macron: "No unanime alla revoca delle sanzioni"
15:16
Zelensky: "La Russia non vuole la pace"
09:11
Musk, i dazi avranno un impatto significativo per i costi Tesla
07:44
Trump annuncia dazi al 25% sulle auto importate
Zelensky: "Da vertice di Parigi molte domande e poche risposte"
"Molte domande e poche risposte". Così Volodymyr Zelensky ha sintetizzato, in una conferenza stampa a Parigi al termine della coalizione dei volenterosi, il dibattito sul possibile dispiegamento di truppe europee in Ucraina dopo il cessate il fuoco. "Per quanto riguarda le azioni di questo contingente, le sue responsabilità ci sono molte domande. Finora ci sono poche risposte”, ha ammesso il presidente ucraino.
Macron: "No unanime alla revoca delle sanzioni"
"Abbiamo deciso all'unanimità che non è il momento di revocare le sanzioni, quali che siano": lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, al termine del vertice sull'Ucraina all'Eliseo. "Non ha senso una politica di revoca delle sanzioni prima che la pace non sia chiaramente raggiunta", ha aggiunto Macron, lamentando poi il fatto che non ci sia "alcuna risposta russa" alle proposte di pace.
Zelensky: "La Russia non vuole la pace"
"La Russia non vuole alcun tipo di pace": lo afferma il leader ucraino Voldymyr Zelensky dopo il vertice all'Eliseo.
Macron: "Costruire una pace robusta"
Il presidente francese ha postato su X la foto di gruppo dei leader giunti a Parigi per il vertice dei "volenterosi". "Stiamo costruendo una pace solida per l'Ucraina e l'Europa" ha scritto.
Zelensky: "Putin prende tempo per preparare un'offensiva in primavera"
"Posso confermare che Putin sta cercando di guadagnare tempo e si sta preparando per un'offensiva di primavera. Stiamo osservando i preparativi per questa prossima operazione. Abbiamo condiviso informazioni con i nostri alleati" lo ha dichiarato il presidente Ucraino Zelensky in un'intervista al quotidiano francese Le Figaro rilasciata a margine del vertice della "coalizione dei volenterosi". "Voleva iniziare questa operazione otto mesi fa, ma glielo abbiamo impedito col nostro intervento nella regione di Kursk. Ecco perché oggi ha bisogno di tempo", ha sottolineato il leader di Kiev.
Von der Leyen: "Lavoriamo per rafforzare la sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa"
La presidente della Commissione europea ha annunciato su X il suo arrivo a Parigi per il vertice di oggi. "Stiamo lavorando per rafforzare la sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa nel suo complesso" ha scritto. "Abbiamo bisogno di un piano comune e a lungo termine."
Macron sente Trump prima del vertice
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha telefonato a Donald Trump, immediatamente prima dell'inizio del vertice sulla pace e la sicurezza in Ucraina, secondo quanto si apprende da fonti dell'Eliseo
Prima dell'incontro dei "volenterosi" vertice tra Macron, Zelensky e Starmer
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un breve incontro con il primo ministro britannico Keir Starmer e con il presidente francese Emmanuel Macron prima dell'inizio del vertice della “Coalizione dei Volenterosi” a Parigi.
Sanchez: "L'Europa sarà parte della soluzione. Vogliamo pace giusta e duratura"
“Torniamo a Parigi per riaffermare il nostro incrollabile sostegno al popolo ucraino. Riconosciamo ogni sforzo per ottenere la pace che l'Ucraina merita. Una pace che deve essere giusta e duratura. L'Europa farà parte della soluzione” ha affermato il premier spagnolo Pedro Sanchez presente all'Eliseo per partecipare al vertice dei cosiddetti ‘volenterosi’.
Ucraina, al via il vertice dei "volenterosi" a Parigi
Ha preso il via il vertice dei "Volenterosi" convocato a Parigi dal presidente francese, Emmanuel Macron, che lo ha promosso insieme al britannico Keir Starmer. Partecipano, oltre al presente ucraino, Volodymyr Zelensky, anche la premier Giorgia Meloni, il tedesco Olaf Scholz e il vicepresidente turco Cevdet Yilmaz. Sono presenti anche il segretario generale della Nato Mark Rutte e i vertici dell'Unione europea. Sul tavolo, la discussione sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina e il piano portato avanti da Parigi e Berlino di invio delle truppe di pace.
Musk, i dazi avranno un impatto significativo per i costi Tesla
Le tariffe aggiuntive sulle automobili annunciate da Donald Trump avranno un impatto "significativo" sui costi di produzione delle Tesla, ha avvertito Elon Musk. "Per essere chiari, questo inciderà sul prezzo dei pezzi di ricambio per auto Tesla che provengono da altri paesi. L'impatto sui costi non è insignificante", ha detto sul suo social network X l'imprenditore.
I principali gruppi automobilistici Usa contro l'aumento dei prezzi
È "cruciale" per i grandi costruttori automobilistici statunitensi che i dazi doganali imposti da Donald Trump non facciano "aumentare i prezzi per i consumatori", hanno avvertito giovedì Ford, GM e Stellantis tramite un comunicato dell'associazione professionale dei costruttori americani (AAPC).
I tre principali gruppi automobilistici hanno dichiarato che continueranno a lavorare con il governo per sviluppare "politiche sostenibili che aiutino gli americani", ma chiedono che venga preservata la "competitività" della produzione automobilistica "nordamericana", che include anche Canada e Messico.
Trump minaccia Canada e Ue: «Tariffe più elevate se collaborano»
Il presidente Usa ha minacciato dazi più elevati nei confronti dell'Unione europea e del Canada qualora i due paesi collaborassero "per causare danni economici agli Usa". In tal caso, ha avvertito con un post su Truth Social, "verranno imposte tariffe su larga scala, molto più elevate di quelle attualmente pianificate, su entrambi per proteggere il migliore amico che ciascuno di quei due paesi abbia mai avuto".
Lula: «Il Brasile non rimarrà a guardare i dazi di Trump»
Il Brasile "non può stare fermo" in risposta all'applicazione dei dazi Usa. Il presidente Luiz Inacio Lula da Silva - in visita di stato a Tokyo - ha detto ai giornalisti che il suo paese non rimarrà a guardare alle tariffe commerciali introdotte dal presidente statunitense Donald Trump. "Non possiamo restare fermi credendo che solo loro abbiano ragione e che solo loro possano tassare altri prodotti", ha precisato Lula aggiungendo che "saranno prese misure adeguare nell'ottica di un esito positivo per il Brasile".
Il Giappone valuta «misure appropriate»
Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha dichiarato che il suo governo sta prendendo in considerazione "misure appropriate" in risposta alle tariffe di importazione statunitensi sulle auto. "Dobbiamo pensare a misure appropriate in seguito a questo annuncio. Naturalmente, prenderemo in considerazione tutte le opzioni", ha detto Ishiba al parlamento.
"Il Giappone", ha spiegato il premier, "ha fatto investimenti significativi e creato posti di lavoro significativi, il che non vale per tutti i paesi. Siamo il numero uno negli investimenti negli Stati Uniti", ha aggiunto Ishiba. "La comprensione del presidente degli Stati Uniti su questo si sta notevolmente rafforzando. Tuttavia, stanno accadendo varie cose, quindi stiamo prendendo in considerazione tutti i tipi di contromisure, e queste esistono come nostre opzioni".
Le azioni delle principali aziende automobilistiche giapponesi sono crollate bruscamente dopo l'annuncio di Trump. Quella più venduta al mondo, Toyota, è scesa di quasi il 3,5 per cento, mentre Nissan ha perso il 2,5 per cento e Honda è scesa fino al 3,1 per cento. Mitsubishi Motors è scesa del 4,5 percento, mentre Mazda del 5,9 per cento e Subaru del 6,1 per cento.
L'industria automobilistica è un pilastro fondamentale dell'economia giapponese. I veicoli hanno rappresentato circa un terzo dei 21,3 trilioni di yen (142 miliardi di dollari) di esportazioni giapponesi dirette negli Usa nel 2024. A inizio marzo, il presidente della Japan Automobile Manufacturers Association aveva messo in guardia dall'impatto del protezionismo commerciale statunitense, sostenendo che una tariffa del 25 percento "avrebbe un impatto negativo complessivo sulle economie degli Stati Uniti e del Giappone".
Premier canadese, i dazi Usa sono un «attacco diretto»
I dazi degli Stati Uniti sulle auto importate rappresentano un "attacco diretto" al Canada, ha affermato il primo ministro Mark Carney.
Von der Leyen: «Profondo rammarico per la decisione Usa»
"Mi rammarico profondamente per la decisione degli Stati Uniti di imporre tariffe sulle esportazioni automobilistiche dell'Ue", ha scritto su X la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
"Le tariffe sono tasse: dannose per le aziende, peggiori per i consumatori, negli Stati Uniti e nell'Ue", ha aggiunto, "l'Ue continuerà a cercare soluzioni negoziate, salvaguardando al contempo i propri interessi economici".
Trump, dazi anche su legname e farmaci
Gli Stati Uniti applicheranno dazi sui prodotti farmaceutici e sul legname importati. Lo ha annunciato Trump, precisando di avere già avviato un'indagine commerciale sul legname, mentre non ancora per i prodotti farmaceutici.
Trump: «Nessun dazio se la produzione è negli Usa»
"Se le aziende produrranno le auto negli Stati Uniti non ci saranno dazi", ha specificato Donald Trump, sostenendo che i produttori di automobili "stanno già cercando siti" sul suolo statunitense. Il presidente ha poi fatto sapere che chi acquisterà con un finanziamento un'auto prodotta sul territorio Usa potrà dedurre gli interessi dalla dichiarazione dei redditi.
Trump annuncia dazi al 25% sulle auto importate
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l'imposizione di dazi al 25 per cento su tutte le automobili importate, e quindi non fabbricate sul suolo statunitense. "Sicuro al 100 per cento saranno permanenti", ha aggiunto.
In una dichiarazione alla stampa nello Studio Ovale, Trump ha spiegato che si tratta di una misura destinata a proteggere l'industria nazionale e riportare la produzione negli Stati Uniti. "Abbiamo perso troppo. Amici e nemici hanno preso molto dal nostro paese, e spesso gli amici sono stati peggiori dei nemici", ha affermato. La tariffa base attuale sulle auto importate, secondo Trump, si aggira attorno al 2,5 per cento, ma non è più sufficiente a disincentivare le delocalizzazioni produttive.
Le tariffe, ha precisato il presidente, verranno imposte a partire dal 2 aprile e permetterebbero agli Usa di incassare "tra i 600 milioni e un trilione di dollari in due anni".
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