L’ex presidente degli Stati Uniti potrebbe aver commesso un crimine grave, visto che la legge vieta a chiunque abbia in custodia documenti governativi di sottrarli o abusarne: si rischia di non poter più accedere agli incarichi nell’amministrazione americana, ma l’interpretazione della norma è controversa
Donald Trump ha già parlato, in relazione alla perquisizione della sua residenza in Florida, di una «strumentalizzazione della giustizia e un attacco dei democratici di sinistra radicali che disperatamente non vogliono che mi candidi alle elezioni del 2024». Gli agenti sarebbero stati alla ricerca di documenti governativi.
Effettivamente, il rischio di non poter partecipare alla corsa per Trump c’è. Secondo un articolo della giustizia americana, infatti, chi abusa dei documenti governativi che ha in custodia rischia fino a tre anni di carcere e «non può più ricoprire nessun incarico nell’amministrazione degli Stati Uniti».
In realtà, i repubblicani stessi avevano pensato di ricorrere a quella legge per mettere in difficoltà Hillary Clinton quando nel 2016 fu reso noto che aveva utilizzato mail private per gestire affari di governo da segretario di Stato. ,
Alcuni accademici consultati in quell’occasione avevano però attribuito il potere di intervenire sui criteri individuati dalla Costituzione americana per diventare presidente soltanto al Congresso, e non alla legge penale. L’interpretazione delle conseguenze dell’applicazione di quella legge su un candidato presidenziale è dunque ancora controversa.
La perquisizione
La perquisizione avrebbe avuto inizio nella mattinata e gli agenti si sarebbero concentrati nella parte della villa in cui si trovano gli uffici e le aree private dell'ex presidente. Il dipartimento della Giustizia sta portando avanti due indagini che vedono un coinvolgimento di Trump. La prima riguarda il suo tentativo di rovesciare l'esito delle elezioni presidenziali 2020 e sull'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. L’altra riguarda la consegna di documenti classificati. In precedenza, gli Archivi nazionali degli Stati Uniti hanno fatto sapere di aver recuperato proprio da Mar-a-Lago un totale di 15 scatole di documenti classificati.
«Ho collaborato con le agenzie governative competenti, questa perquisizione senza preavviso non era né necessaria né appropriata» ha detto l'ex presidente repubblicano, aggiungendo che gli agenti federali hanno anche visionato la sua cassaforte.
La «persecuzione politica va avanti da anni, dalla storia risultata falsa dell'intervento della Russia, alla bufala dell'impeachment 1 e alla bufala dell'impeachment 2, e molto altro ancora» ha scritto Trump in un comunicato. «A Hillary Clinton è stato permesso di cancellare 33mila email dopo che erano state richieste dal Congresso. Non è successo assolutamente niente perché venisse chiamata a risponderne».
«Io mi sono opposto alla corruzione della burocrazia americana, ho ridato il potere al popolo, e ho servito sinceramente il nostro Paese, come mai abbiamo visto finora. L’establishment lo ha odiato. La caccia alle streghe deve essere smascherato e fermato. Io continuerò a combattere per il grande popolo americano».
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