I procuratori non hanno incriminato nessuno per la morte di Taylor. Hankison era imputato solo per aver messo in pericolo il vicinato durante il blitz antidroga della polizia nella città del Kentucky
È stato assolto Brett Hankison, unico agente di polizia indagato per il blitz antidroga che ha portato alla morte di Breonna Taylor nel marzo 2020 a Louisville, negli Stati Uniti. La giuria ha deciso ieri, dopo tre ore di camera di consiglio, e ha assolto Hankison per tutti e tre i capi di accusa.
- L’agente di polizia era stato incriminato per negligenza e per aver arbitrariamente messo in pericolo gli abitanti del vicinato, sparando colpi di arma da fuoco durante il blitz. Mules Cosgrove e Joshua Jaynes, altri due agenti, erano stati licenziati dal corpo di polizia: la giuria aveva considerato la loro reazione «giustificata».
- Breonna Taylor, un’infermiera 26enne, stava andando a dormire quando i poliziotti hanno fatto irruzione in casa sua e sparato diversi colpi, provocando la sua morte. Il procuratore del Kentucky, David Cameron, ha chiesto il rinvio a giudizio dell’agente solo per aver messo in pericolo i vicini, mentre non è stato accusato nessuno per la morte di Taylor.
- Breonna Taylor viene spesso associato a George Floyd e Ahmaud Arbery, tutti e tre afroamericani uccisi in modo violento dalla polizia. La sua morte violenta ha suscitato, come per le altre due uccisioni, un’ondata di proteste del movimento Black Lives Matter contro l’abuso di potere della polizia, accusata di condotte razziste.
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