A Sebastopoli, città della Crimea, si è verificato un incendio in un deposito di petrolio. Lo ha riportato su Telegram il governatore filo-russo locale Mikhail Razvozhaev, attribuendone la causa a un drone ucraino: «Un serbatoio di carburante è in fiamme nell'area della baia di Kozacha. Secondo informazioni preliminari, l'incendio è stato causato da un drone».

Secondo il governatore, l’incendio ha coinvolto un’aerea di circa mille metri quadrati e ha danneggiato quattro serbatoi. 
 

L’incendio 

Nei video pubblicati sui social si vedono le fiamme lambire il deposito. I vigili del fuoco sono intervenuti sulla scena e al momento non sono state riportate vittime. 

L’incendio è scoppiato il giorno dopo la ripresa dei bombardamenti russi su Kiev e altre città ucraine, in cui venticinque persone hanno perso la vita. 

L’Ucraina prepara la controffensiva

La guerra ha distrutto il 90 per cento della città di Mariupol. 
A comunicarlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ricordando come «circa mezzo milione di persone vivevano qui una volta». Le immagini satellitari mostrano ciò che resta della città dopo le devastazioni della guerra. 

Nella controffensiva che Kiev sta preparando è inclusa la riconquista della Crimea, zona a sud dell’Ucraina contesa tra le due parti dall’inizio del conflitto russo-ucraino. In un’intervista all’emittente finlandese Yle, Zelensky ha confermato, infatti, la decisione di riportare la penisola sotto il controllo ucraino. 

Il presidente ha sottolineato, in proposito, il fondamentale supporto dell’Occidente nel rifornimento di armi, per continuare a combattere. «Vogliamo salvare quante più vite possibili, quindi il numero di armi è importante», ha detto Zelensky. 

La risposta di Mosca alla minaccia dell’offensiva ucraina è la «distruzione di massa» del governo di Kiev. Lo ha scritto su Telegram il vice capo del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, parlando di un «rovesciamento definitivo del regime nazista a Kiev» e di smilitarizzare il territorio ucraino. 

Sequestrata scuola russa a Varsavia

La polizia polacca ha sequestrato un edificio dell’ambasciata russa a Varsavia, in cui si teneva una scuola russa.

Sergei Andreev, ambasciatore russo in Polonia, ha detto di non voler anticipare la decisione di Mosca in merito, dal momento che verrà «presa a livello centrale». L’ambasciatore ha assicurato, però, che le lezioni verranno spostate in un altro luogo, per continuare le attività scolastiche e permettere agli alunni di completare regolarmente l’anno. 

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