La nuova Camera non può cominciare a lavorare senza scegliere lo speaker: fallite tre votazioni per eleggere Kevin McCarthy. Il candidato californiano non ha avuto l’appoggio cruciale dell’ala trumpiana
Il partito repubblicano americano ha visto fallire i suoi primi tre tentativi di eleggere come speaker della Camera Kevin McCarthy. L’ultima volta era successo oltre cento anni fa. La ragione sta nell’opposizione interna dell’ala trumpiana del Great old party, che ha negato i propri voti al candidato.
I repubblicani devono riprendersi dopo una sconfitta storica alle elezioni di midterm e hanno deciso di chiedere alla Camera di aggiornarsi a Mezzogiorno dopo questa giornata fallimentare. Il tentativo di McCarthy di reclamare il martelletto è crollato di fronte l'opposizione di una ventina di suoi compagni di partito. I repubblicani controllano in tutto 222 voti: avendo bisogno di 218 voti in tutta la Camera, McCarthy ne ha ottenuti solo 203 in due turni, meno persino del democratico Hakeem Jeffries, che ha raggiunto i 212.
Eleggere uno speaker è necessario per completare la formazione della nuova Camera: solo a quel punto i membri possono giurare e affidare i ruoli istituzionali, come le presidenze di commissione, o aprire eventuali indagini sulla presidenza Biden.
L’opposizione interna
I trumpiani hanno dato il loro voto all’ultraconservatore Jim Jordan, contestando il californiano McCarthy, che sostengono essere pronto a tutto per ottenere l’incarico. Jordan ha successivamente appoggiato McCarthy, incoraggiando i trumpiani a fare lo stesso.
Per il momento non ci sono alternative percorribili nel partito repubblicano, ma sembra che il fatto che McCarthy non stia riuscendo a imporsi, una circostanza che ha fatto infuriare anche una parte dei repubblicani moderati che lo sostengono, possa progressivamente spostare sempre più voti a favore di Steve Scalise, il suo vice.
Il presunto appoggio dei dem
Uno degli episodi più discussi della giornata è stata la conversazione tra l’ultraconservatore Matt Gaetz, una delle figure più rilevanti dell’ala trumpiana, e la deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez: lo scambio è stato registrato dalle telecamere e ha colpito molti osservatori.
Ocasio-Cortez ha successivamente reso noto il contenuto della conversazione: Gaetz le avrebbe chiesto se fosse vero, come sosteneva McCarthy, che il partito democratico fosse pronto a sostenere McCarthy lasciando l’aula e permettendo al californiano di essere eletto a maggioranza dei presenti. La deputata di New York ha raccontato di aver risposto di no e confermato la sua posizione dopo essersi confrontata con i vertici di partito.
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