Mike Waltz, consigliere per la sicurezza nazionale dell’amministrazione guidata da Donald Trump, si è assunto «la piena responsabilità» per aver inserito il direttore della rivista The Atlantic, Jeffrey Goldberg, nel gruppo creato su Signal con alti funzionari Usa in cui sono state diffuse informazioni sensibili sugli attacchi in Yemen.

Waltz ha ammesso di «aver sbagliato», pensando che si trattasse di «qualcun altro». Secondo il consigliere per la sicurezza, avrebbe ricevuto il numero di Goldberg sotto un altro nome, «per errore del suo staff». 

Waltz è stato intervistato da Fox News dopo la pubblicazione dell’articolo dell’Atlantic, in cui il direttore Goldberg raccontava che era stato inserito nella chat riservata di alti funzionari statunitensi. 

Nel gruppo denominato “Houthi PC Small Group”, creato dallo stesso Waltz, c’erano in tutto 18 membri: tra questi, il vicepresidente statunitense, JD Vance, il segretario della Difesa Pete Hegseth. Così come il segretario di stato Marco Rubio e il direttore dell’intelligence Tulsi Gabbard.

«Piena responsabilità»

«Non era responsabile un membro dello staff. Mi assumo la piena responsabilità. Ho creato il gruppo. Il mio lavoro è assicurarmi che tutto sia coordinato», ha risposto Waltz.

Alla domanda della giornalista Laura Ingraham sulle modalità con cui il numero del direttore dell’Atlantic possa essere finito nella chat, il consigliere ha detto: «Ha mai avuto il contatto di qualcuno che mostrava il nome e poi c’è il numero di qualcun altro in quel contatto? Ovviamente non ho visto questo perdente nel gruppo. Sembrava qualcun altro. Se l’abbia fatto deliberatamente o se sia successo in qualche altro modo tecnico è qualcosa che stiamo cercando di capire». 

Waltz si è assunto la responsabilità, definendo il caso «imbarazzante», ma non si è risparmiato insulti al direttore dell’Atlantic, definendolo «la feccia dei giornalisti». Ha poi ribadito sostegno al segretario alla Difesa Pete Hegseth, accusato assieme a lui di non aver rispettato le procedure di sicurezza, e affermato di non aver mai incontrato Goldberg, spiegando che preferirebbe che il direttore dell’Atlantic «non rendesse pubblici i messaggi completi» della chat.

L’amministrazione, ha spiegato il consigliere, approfondirà per chiarire l’accaduto: «Andremo fino in fondo», ha aggiunto, precisando di aver chiesto aiuto a Elon Musk. «Con lui abbiamo la migliore tecnologia a disposizione per capire cos’è successo». 

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