Dopo le minacce del Cremlino sull’uso dell’atomica nella guerra con Kiev, il presidente cinese ha messo in guardia il leader russo. L’avvertimento durante la visita a Mosca di marzo. «Xi vuole accreditarsi come interlocutore affidabile con l’Europa», dice un alto funzionario Usa
Il presidente cinese Xi Jinping ha avvertito il presidente russo Vladimir Putin contro il possibile uso di armi nucleari in Ucraina. Lo ha fatto più volte in dichiarazioni pubbliche, ma anche in maniera privata. A dare la notizia è il Financial Times, che ha citato funzionari occidentali e cinesi.
L’avvertimento del leader cinese sarebbe stato trasmesso durante la visita di stato di Xi a Mosca dello scorso marzo, la prima dopo la lunga chiusura cinese per il Covid. Secondo il quotidiano della City, funzionari cinesi «si prendono privatamente il merito di aver convinto il leader russo a fare marcia indietro rispetto alle velate minacce atomiche».
Pechino considera il fatto di aver distolto Putin dalle velate minacce di usare armi nucleari una chiave importante per accreditarsi rispetto alla sua politica di ristabilimento dei rapporti con l’Europa, un mercato considerato cruciale per l’economia cinese.
Il bastone e la carota
Dopo l’invasione russa dell’Ucraina del febbraio 2022, Mosca ha potuto contare sull’appoggio di Pechino, che ha aiutato la Russia ad alleviare gli effetti delle sanzioni economiche occidentali. Xi non ha condannato Putin per “l’operazione speciale” in Ucraina e ha accusato la Nato di «alimentare il conflitto» tramite la fornitura di armi a Kiev.
Più volte la Cina si è opposta – in dichiarazioni ufficiali – all’uso di armi nucleari su territorio ucraino, ma molti osservatori hanno dubitato della genuinità della linea di Pechino. La conferma che la stessa posizione viene adottata in colloqui privati è un segnale «della volontà cinese di riaccreditarsi come interlocutore soprattutto con l’Europa», ha detto un funzionario dell’amministrazione Usa.
La notizia del messaggio di Xi non è stata commentata ufficialmente né dalla Cina né dalla Russia. Già a marzo l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, aveva detto che la visita di Xi a Mosca riduceva il rischio di guerra nucleare e che «il messaggio cinese è arrivato molto chiaro». A livello pubblico ma anche in incontri privati.
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