Dopo il flop della proposta di pace di Pechino, il presidente cinese, appena riconfermato per un terzo mandato, decide di prendere personalmente in mano il complicato dossier ucraino
La prossima settimana, il presidente cinese Xi Jinping sarà a Mosca per incontrare Vladimir Putin, dicono fonti consultate dall’agenzia Reuters. E dopo l’incontro avrà una videochiamata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, scrive il Wall Street Journal. Era noto da tempo che Xi intendeva visitare personalmente Mosca tra aprile e maggio, ma il viaggio in Russia della settimana prossima avverrà molto prima del previsto. Il colloquio con Zelensky sarà il primo tra i due leader dall’inizio dell’invasione.
Il doppio appuntamento mostra la crescente intenzione di Xi di porsi come leader globale, in grado si svolgere un ruolo sempre più attivo nelle crisi diplomatiche internazionali. La scorsa settimana, la diplomazia cinese aveva raggiunto un altro obiettivo importante, mediando la riapertura delle relazioni diplomatiche tra Iran e Arabia Saudita, una trattativa culminata in un incontro a Pechino tra le due delegazioni durato quattro giorni.
La diplomazia cinese aveva già tentato di intervenire sulla questione ucraina, ma il piano di pace proposto a febbraio era stato respinto dalle due parti e giudicato con scetticismo da Europa e Stati Uniti. La decisione di Xi di visitare Mosca arriva pochi giorni dopo la sua riconferma a presidente per un terzo mandato senza precedenti nella recente storia del paese.
Un rapporto ambiguo
Putin e Xi si sono incontrati di persona per 39 volte nel corso dei rispettivi mandati. L’ultima lo scorso settembre, durante un vertice dei paesi dell’Asia centrale in Uzbekistan. L’ultima visita nelle rispettive capitali risale invece al 4 febbraio del 2022, quando Putin si è recato a Pechino, soltanto poche settimane prima dell’invasione dell’Ucraina. In quell’occasione i due presidenti avevano sottolineato l’amicizia «senza limiti» tra i due paesi.
Da allora la posizione cinese sul conflitto è rimasta ambigua. Pechino ha rifiutato di condannare l’invasione, ma ha mostrato segnali di insoddisfazione per essere stato tenuto all’oscuro dei piani russi e appare contrario a ulteriori escalation. Se da un lato la Cina fornisce aiuto alla Russia per aggirare le sanzioni, dall’altro il suo aiuto non sta arrivando gratuitamente e i diplomatici cinesi negoziano duramente ogni concessione, consapevoli che Mosca non ha molte altre alternative.
Per il momento, la Cina non fornisce direttamente armi e munizioni alla Russia, anche se l’intelligence degli Stati Uniti ha avvertito che questo atteggiamento potrebbe presto cambiare. Un fattore che potrebbe influenzare questa decisione è la crescente tensione con gli Stati Uniti sulla situazione di Taiwan e più in generale la rivalità industriale e commerciale tra i due paesi. Più i rapporti con l’occidente peggiorano, sostengono diversi esperti, più Pechino potrebbe ritenere di avere incentivi ad appoggiare più convintamente l’avventurismo di Putin.
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