Mosca ha comunicato che nella notte tra il 2 e il 3 maggio due droni ucraini avrebbero tentato un attacco alla residenza presidenziale del Cremlino. Secondo quanto dichiarato dal servizio stampa della presidenza, i dispositivi sarebbero stati intercettati e disattivati. 

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha aggiunto che il presidente russo Vladimir Putin non si trovava sul posto al momento del presunto attentato, ma nella residenza di Novo-Ogaryovo vicino a Mosca.  

In un video che circola in rete, la cui autenticità non è stata ancora confermata, si vede un oggetto che sorvola il Cremlino prima di una piccola esplosione. Il presidente della Duma Viacheslav Volodin ha comparato il «regime nazista di Kiev» a quello di Al Qaeda e detto che la Russia cercherà di usare «armi in grado di fermare e distruggere il regime terroristico di Kiev».


Kiev, al contrario, ha detto di non avere nulla a che fare con l’attacco, mentre i consiglieri presidenziali ucraini Anton Gerashchenko e Mikhaylo Podolyak. 

Il portavoce del presidente Zelensky, Sergei Nikiforov, ha dichiarato alla Bbc che: «Non abbiamo informazioni sui presunti attentati contro il Cremlino, ma come ha ripetutamente affermato il presidente Zelensky, l'Ucraina sta usando tutte le sue forze e i mezzi a disposizione per liberare i propri territori e non per attaccare altri».

Zelensky in visita a Helsinki

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intanto ha raggiunto a sorpresa Helsinki, in Finlandia, dove prenderà parte durante il pomeriggio a un vertice con Finlandia, Svezia, Norvegia, Danimarca e Islanda. Sul tavolo il sostegno all'Ucraina da parte dei paesi nordici. Secondo i media finlandesi, che citano l'ufficio presidenziale, il presidente ucraino dovrebbe tenere una conferenza stampa con l'omologo finlandese Sauli Niinisto.

La polizia tedesca ha inoltre confermato mercoledì che Zelensky il prossimo 13 maggio sarà in visita ufficiale a Berlino, dove il cancelliere Olaf Scholz lo riceverà con gli onori militari il giorno seguente.

L’incendio in Crimea

Intanto la guerra si estende. Nelle prime ore di mercoledì, è scoppiato un vasto incendio in un deposito di carburante del villaggio di Volna, nella regione russa di Krasnodar. Volna è poco distante dal ponte di Kerch che collega la Crimea alla terraferma russa. A darne notizia è il capo del distretto di Temryuk, Fyodor Babenkov, che in un post su Telegram ha parlato di un incendio con il massimo grado di complessità che ha coinvolto circa 1.200 metri quadri. Babenkov, recatosi sul posto, ha assicurato che non ci sono feriti.

Secondo quanto riportato da Tass, a causare l’incendio sarebbe stato l’attacco di un drone russo. Un incidente analogo si è verificato sabato 29 aprile, in un deposito di petrolio a Sebastopoli, anch’esso imputabile, secondo Mosca, a un drone ucraino.
Il ponte di Kerch era stato già interessato dall’esplosione, l’8 ottobre 2022, di un camion bomba, che aveva provocato il crollo di due campate della carreggiata nord del ponte stradale.

Russi bombardano supermercato 

Il ministro dell'Interno Igor Klymenko ha dichiarato che a Kherson tre persone sono morte dopo che Mosca ha bombardato un supermercato. Altre cinque sono rimaste ferite. Si tratta di dipendenti e clienti che stavano facendo la spesa.

«Tutti i servizi operativi sono sul posto e stanno aiutando le persone. Non si può negoziare con gli assassini russi. Devono essere assicurati alla giustizia o distrutti» ha detto il ministro. 

Coprifuoco a Kherson 

Mentre si avvicina la controffensiva ucraina, a Kherson sarà in vigore un coprifuoco dalle 20 del 5 maggio alle 6 dell’8 maggio. Lo ha annunciato il capo militare Alexander Prokudin in un messaggio su Telegram. 

Dal prossimo venerdì i cittadini potranno fare passeggiate nei pressi delle proprie abitazioni o visitare negozi, ma dovranno avere sempre con sé dei documenti identificativi.

Secondo Yevgeny Prigozhin, capo del del gruppo Wagner, la controffensiva ucraina, per cui i paramilitari sono pronti da giorni, è già iniziata. «Vediamo una maggiore attività lungo il perimetro e all'interno del nostro fronte» ha detto Prigozhin.

Mosca e i terroristi

I servizi segreti russi hanno arrestato sette persone che per Mosca sarebbero parte dell’intelligence ucraina, con l’accusa di stare preparando una serie di attentati in Crimea. Si tratta di cittadini russi e ucraini, trovati in possesso di «componenti esplosive e detonatori», introdotti nel paese dalla Bulgaria attraverso Turchia e Georgia.
I presunti attacchi sarebbero stati diretti a infrastrutture e a personaggi di rilievo della politica russa, a partire dal governatore della Crimea, Sergey Aksenov, fino al presidente del parlamento Vladimir Konstantinov.
Secondo l’Fsb, a dirigere la rete terrorista sarebbe stato il vice capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina Roman Mashovets.

Nuovo attacco di droni russi

L’aeronautica ucraina ha riferito che, nella notte tra martedì e mercoledì, si è verificata una nuova serie di attacchi da parte di droni russi kamikaze nel paese, inclusa la capitale Kiev. Si tratterebbe di 26 droni di fabbricazione iraniana e secondo la difesa aerea 21 sarebbero stati abbattuti. L’amministrazione militare di Kiev ha assicurato che tutti i dispositivi lanciati sulla capitale sono stati abbattuti. 

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