Giovedì è stato raggiunto il record assoluto di casi di Covid-19 dall’inizio della pandemia: 44.595 contagi registrati in 24 ore. La quarta ondata ha così superato tutte le precedenti per numero di contagi accertati. Il precedente record era stato registrato il 13 novembre 2020, nel pieno della seconda ondata, quando in un giorno sono stati registrati 40.902 casi.

Nonostante questi pessimi numeri, il Consiglio dei ministri che si è riunito ieri ha deciso di imporre restrizioni minime in vista delle festività natalizie. Niente chiusure o limiti agli spostamenti, ma obbligo di mascherina anche all’aperto e lockdown per non vaccinati.

I numeri

Il record stabilito ieri è destinato a durare poco. Con la rapidità con cui si sta diffondendo il virus, ci vorranno ancora giorni prima che la curva raggiunga il cosiddetto “plateau” e, eventualmente, inizi a flettere.

Oltre al record dei contagi, giovedì si sono registrati anche 168 decessi. Ci sono più di mille persone in terapia intensiva e quasi 9mila sono state ricoverate per Covid-19.

Si tratta di una situazione molto meno preoccupante rispetto al picco del novembre 2020. All’epoca, con maggiori restrizioni, ma senza vaccini, i decessi era più di 400 al giorno ed entro la fine del mese sarebbero arrivati al record assoluto di quasi mille.

Oggi, invece, è aumentata anche la nostra capacità di fare tamponi e quindi di individuare i contagi. Ieri abbiamo segnato il record anche per numero di test effettuati: poco più di 900mila.

Ma un numero di casi fuori controllo può comunque causare problemi al sistema sanitario anche se le forme gravi della malattia sono una frazione del totale rispetto ad un anno fa. Per questo gli scienziati non ha accolto come una notizia particolarmente buona la studio dell’Imperial college di Londra pubblicato questa settimana, secondo cui la variante Omicron potrebbe essere fino al 40 per cento meno pericolosa. Il fatto che questa variante si moltiplica al triplo della velocità rispetto a Delta, infatti, annulla gli effetti positivi della sua minore letalità.

Le restrizioni

Il superamento del record non ha alterato i piani del governo, che ha deciso per una stretta minima in vista delle feste natalizie. In tutta Italia scatta l’obbligo di indossare anche all’aperto. Inoltre, il governo ha deciso di proibire feste ed eventi all’aperto fino al 31 gennaio.

Sui mezzi di trasporto, compreso il trasporto pubblico locale, diviene obbligatoria la mascherina Ffp2, più efficacie delle normali mascherine chirurgiche o di quelle in tessuto, ma anche più costosa. 

L’accesso ai ristoranti rimane consentito soltanto ai vaccinati o ai guariti, cioè ai possessori di super green pass. E la norma viene estesa anche a chi vuole consumare al bancone. Quindi, non basterà più il tampone per prendere un caffè.

Fino al 31 marzo, il super green pass servirà anche per piscine, palestre, musei, centri termali e benessere e sale bingo. Mentre chiudono nuovamente sale da ballo e le discoteche, fino al 31 gennaio. Ci sono novità anche per quanto riguarda il green pass più in generale, la cui durata viene ridotta da nove a sei mesi a partire da febbraio. Si tratta della quarta modifica consecutiva apportata alla validità del certificato.

Infine, viene accorciato anche il periodo di attesa tra seconda e terza dose, che passa da cinque a quattro mesi.

 

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