Si lavora alla risoluzione di maggioranza che andrà votata martedì, dopo le comunicazioni di Draghi sul consiglio europeo, ma nel Movimento 5 stelle ci sono scambi di accuse su chi ha fatto avere alla stampa una bozza contraria all’invio di armi agli ucraini
Le forze di maggioranza avrebbero raggiunto un accordo su cinque dei sei punti che costituiscono la risoluzione sull’Ucraina che andrà votata martedì 21 giugno, dopo la relazione del presidente del Consiglio Mario Draghi sul Consiglio Europeo. Ma secondo alcuni, ci sarebbero divisioni sul sesto punto, quello che riguarda l’invio di armi all’Ucraina.
Secondo fonti del Movimento 5 stelle, un gruppo di senatori starebbe lavorando a una bozza che esclude in modo esplicito futuri invii di armi. Il Corriere della Sera afferma che nel documento sarebbe scritto nero su bianco che la risoluzione «impegna il governo a non procedere, stante l’attuale quadro bellico in atto, ad ulteriori invii di armamenti che metterebbero a serio rischio una de-escalation del conflitto pregiudicandone una soluzione diplomatica».
Secondo Repubblica, però, questa bozza potrebbe essere in realtà una “polpetta avvelenata” parte dell’attuale scontro interno al Movimento. Il quotidiano, infatti, scrive lo staff del leader del partito Giuseppe Conte avrebbe smentito che il documento proviene dalle loro fila e che le trattative per raggiungere una formulazione unitaria del documento sono ancora in corso con il sottosegretario del Pd Enzo Amendola.
Repubblica ipotizza quindi che la fuga di notizie sul documento possa essere stata causata dall’avversario interno di Conte, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che negli ultimi giorni lo ha duramente attaccato accusandolo di avere posizioni non sufficientemente filo-Nato. La fuga del documento, quindi, sarebbe un modo di mettere in cattiva luce Conte.
Il ministro degli Esteri Di Maio è stato tra i primi nel Movimento a criticare la bozza. Il documento «ci disallinea dall'alleanza della Nato e dell'Ue – ha scritto Di Maio in una nota – la Nato è un'alleanza difensiva, se ci disallineamo mettiamo a repentaglio la sicurezza dell'Italia».
Conte non ha ancora commentato la fuga di notizie, ma ne ha parlato la capogruppo M5s al Senato Mariolina Castellone, secondo cui il documento sarebbe «uno dei tanti documenti circolati nei giorni scorsi che potevano essere punti di partenza, ma non è quella la risoluzione a cui stiamo lavorando».
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