Nel suo intervento in videoconferenza al parlamento israeliano, il presidente Ucraino ha ricordato anche i sistemi antimissile potrebbero «salvare vite di ebrei ucraini». Nel frattempo si cercano ancora superstiti nella scuola di teatro di Mariupol che ospitava 400 persone.
É il 25esimo giorno di guerra in Ucraina è Domani segue gli avvenimenti con un liveblog costantemente aggiornato.
Cosa c’è da sapere
- Secondo l’Onu, 10 milioni di ucraini hanno lasciato le loro case e 3,3 milioni hanno abbandonato il paese.
- Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin dice che l’offensiva russa «è in stallo», confermando le analisi di numerosi esperti.
- Questa notte, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sospeso temporaneamente una serie di partiti di opposizione accusati di avere legami con la Russia.
- Nella città assediata di Mariupol è stata colpita una scuola di teatro dove erano rifugiate 400 persone, dicono le autorità cittadine.
- Gli ucraini accusano i russi di aver deportato alcuni abitanti della città in Russia contro la loro volontà.
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19.00 – Zelensky parla al parlamento Israeliano
Il presidente ucraino Zelensky in collegamento con il parlamento israeliano ha criticato duramente il paese per non aver imposto sanzioni alla Russia e per non aver inviato nel paese il sistema antimissile Iron Dome che, ha detto «servirebbe a salvare la vita degli ebrei ucraini». Zelensky ha detto ai parlamentari israeliani che dovranno «convivere con le scelte che faranno». Zelensky è di famiglia ebraica.
16.30 – «L’offensiva russa è in stallo»
Secondo il segretario del dipartimento della Difesa americano Lloyd J. Austin III, la campagna militare russa in ucraina ha raggiunto una fase «essenzialmente di stallo», a causa anche delle pesanti perdite subite in queste settimane. Significa che le truppe russe non riescono più ad avanzare e che hanno bisogno di tempo per rifornirsi e organizzarsi. Analisti ed esperti parlavano da diversi giorni delle difficoltà dell’esercito russo e della pausa di cui aveva bisogno. Quella di Austin, è la prima conferma di alto livello di questa situazione.
14.00 – Ucraina: 10 milioni di profughi
Secondo le stime delle Nazioni Uniti, gli ucraini costretti a lasciare le proprie case a cuasa della guerra sono almeno dieci milioni. La maggior parte di lavoro, circa sette milioni, si trova ancora all’interno del paese. Quasi 3,5 milioni sono invece fuggiti negli stati confinanti. Secondo l’Unicef tra loro ci sono almeno 1,5 milioni di bambini.
12.00 – L’Institute for the Study of War, uno dei principali centri studi che si occupano di monitorare il conflitto, ha affermato nel suo ultimo bollettino che le forze ucraine hanno sconfitto la campagna iniziale pianificata dall’esercito russo. Non si tratta di una sconfitta totale, ma di un segnale che l’iniziale offensiva russa è fallita ed è in corso uno stallo. Per attaccare nuovamente con forza, la Russia dovrà riorganizzare le sue truppe in Ucraina, rifornirle, elaborare nuovi piani e, forse, trasportare rinforzi nel paese.
11.00 – L’onorificienza a Paranomov
Il funzionario russo che ieri ha minacciato il nostro paese di conseguenze «irreversibili» se l’Italia dovesse inasprire le sanzioni è un cavaliere della Repubblica italiana dal 2018 ed è stato nominato su suggerimento della presidenza del Consiglio, all’epoca guidata da Giuseppe Conte.
10.00 – Sospesa l’opposizione ucraina
Sono 11 i partiti a cui il consiglio di Difesa dell’Ucraina ha limitato l’attività fino a che sarà in vigore la legge marziale. La decisione è stata presa questa notte. La lista include anche i principali partiti di opposizione che hanno partecipato alle ultime elezioni legislative. Nel comunicare la decisione, l’ufficio di Zelensky ha fatto sapere che «le attività dei partiti finalizzate alla secessione o alla collaborazione con l’aggressore non avranno successo, ma riceveranno una dura risposta».
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