Un podcast in sette puntate per raccontare le conseguenze della pandemia nella vita dei nati all’interno della rivoluzione digitale e in bilico tra precarietà e sguardo innovativo. Si chiamerà “Generazione covid” e per sponsorizzarlo potete scriverci a adv@editorialedomani.it
- Protagonisti del reportage sono i millennial e la Gen Z con le loro abitudini, disagi, mentalità e prospettive.
- L’Istat ha certificato che la generazione dei millennial è caratterizzata da una diminuzione delle probabilità di ascesa sociale.
- I giovani italiani che vivono all’estero: perché si sono trasferiti e a quali condizioni sarebbero disposti a tornare.
“Un progetto insieme” è la nostra proposta di podcast in puntate da ascoltare ovunque siete. Le aziende, organizzazioni o istituzioni interessate a sponsorizzare uno dei nostri podcast possono scriverci a adv@editorialedomani.it
Concept
Sono i più colpiti dalla crisi scatenata dal Covid ma anche coloro che, nati all’interno della rivoluzione digitale e in bilico tra precarietà e sguardo innovativo, sono pronti a ribaltare i paradigmi della generazione precedente, quella dei “boomer”. Abitudini, disagi, mentalità e prospettive di millennial (nati tra il 1981 e il 1996) e Gen Z (1997-2012) sono i protagonisti del reportage, in formato serie audio, Generazione Covid, un racconto sonoro, ricco di voci raccolte sul campo, interviste e testimonianze di esperti e opinionisti, per fotografare due generazioni che stanno uscendo con le ossa rotte dai mesi di pandemia ma che si dimostrano più resilienti di fronte alle sfide del futuro. L’Istat ha certificato che la generazione dei millennial è caratterizzata da una diminuzione delle probabilità di ascesa sociale. Il 26,6 per cento di chi è nato tra il 1972 e il 1986 sperimenta una mobilità verso il basso, un numero che supera i livelli registrati da tutte le generazioni precedenti. Basterà reinventarsi, sposare i nuovi lavori nati sul digitale, o è necessario un intervento della politica?
Produzione
Consegne, disagi, ansia. Il loro datore di lavoro è un algoritmo, quello di piattaforme come Deliveroo o JustEat. Durante il lockdown, definiti eroi, erano gli unici a occupare le strade deserte delle città. In Italia sono più di 10mila i rider che consegnano cibi e pasti a tutte le ore. Lavorando a cottimo, sono costretti a orari improponibili e corse sfrenate e pericolose, con pochissime tutele. Seguiamo la giornata di un rider per capire quali sono i disagi di questa figura professionale.
“Cervelli in fuga”. Raccogliamo le storie dei giovani italiani che vivono e lavorano all’estero: perché si sono trasferiti, cosa hanno trovato di meglio fuori rispetto all’Italia e a quali condizioni sarebbero disposti a tornare. E, invece, a 33 anni dalla nascita del progetto e nel pieno di una pandemia, come se la passa il programma Erasmus?
Giovani e istruzione. L'emergenza sanitaria ha accelerato l'accesso degli studenti italiani alla didattica a distanza. Alcuni istituti del nostro Paese avevano già integrato questa modalità di insegnamento, altri invece erano impreparati. Da qui il punto di partenza per una riflessione sullo stato della scuola italiana.
Giovani e social Quali frequentano? Gli adulti sono su Facebook e spesso controllano i post e le attività dei figli. Così i più giovani, sentendosi spiati, migrano su altre piattaforme come TikTok, che, durante il lockdown, ha conosciuto un boom dilagant. Sui social sono nati nuovi lavori, come quello delle influencer il cui ruolo ha subito dei cambiamenti con l’arrivo del Coronavirus.
Il cyberbullismo. I pericoli della rete I social sono fonte di fama, lavoro e relazioni amorose. Ma hanno anche il loro rovescio della medaglia, dalla dipendenza da social al cyberbullismo. La noia da lockdown ha portato a un preoccupante aumento di fenomeni come sexting, adescamento online, ricatti sessuali, cyberbullismo, alienazione e dipendenza da videogame. Raccontiamo le storie di alcuni ragazzini vittime e cerchiamo di trovare risposte al fenomeno con l’aiuto di esperti.
Giovani e mobilità. Ritorno dell’auto di proprietà, calo del car sharing, impennata della micromobilità: sono alcuni dei cambiamenti in atto nella mobilità con la pandemia da coronavirus. I giovani vogliono muoversi in sicurezza e nel rispetto dell'ambiente. Nelle città aumentano monopattini e biciclette. E anche la costruzione di skatepark diventa una priorità delle amministrazioni comunali che, specie al sud, puntano su un nuovo modello di smart city.
In piazza per l'ambiente. Attenti al riciclo, alla provenienza delle materie prime, a evitare la plastica usa e getta, all'impronta ambientale dei loro comportamenti. È la «generazione Greta», giovani e giovanissimi coscienti della necessità di agire contro il cambiamento climatico, diventata ancora più urgente alla luce di una pandemia che ha spinto a ripensare i nostri modelli di vita, consumo e sfruttamento delle risorse.
Sui beat della Trap Osteggiata dai più grandi, amata dai giovanissimi. La trap è il genere musicale che più segna il divario generazionale: gli adulti bollano artisti come Massimo Pericolo o Sfera Ebbasta come provocatori e trasgressivi, i ragazzi li considerano idoli perché parlano del loro presente. Non c'è giovanissimo che non ascolti, connesso a una piattaforma di streaming, un brano che racconta la vita di strada, la povertà, la droga.
Sport elettronici. Anno dopo anno il mercato degli «eSports» è sempre più in crescita dal punto di vista economico e in quanto a numero di appassionati. Ma cos'è questa disciplina che, nell'era della massima evoluzione tecnologica, sogna di poter competere alle Olimpiadi? Indaghiamo, con testimonianze di giocatori italiani, sulle piattaforme di gioco virtuali create grazie a sistemi informatici e fondate sull’interazione uomo-computer
Target
16-35 anni, millennial (nati tra il 1981 e il 1996) e la generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012)
Per sponsorizzare questo podcast, scrivete a adv@editorialedomani.it
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