La guerra dei chip tra Cina e Stati Uniti è già scoppiata
Samicom, world's largest semiconductor trade show in Taipei, Taiwan on 14/09/2022 by Wiktor Dabkowski Photo by: Wiktor Dabkowski/picture-alliance/dpa/AP Images
14 dicembre 2022 • 12:05Aggiornato, 14 dicembre 2022 • 12:06
Con circa il 75 per cento della produzione, l’Asia orientale – e Taiwan in particolare – ha il monopolio dei microchip.
La capacità degli Stati Uniti è crollata negli ultimi decenni: dal 37 per cento nel 1990 all’attuale 12 per cento.
Stati Uniti e Cina combattono a colpi di sussidi governativi e dirigismo una vera e propria guerra dei microchip. Il decoupling promosso da Washington ha accelerato la corsa di Pechino verso l’autosufficienza tecnologica.
Analista politico del Centro studi sulla Cina Contemporanea. Ex corrispondente da Pechino per il quotidiano il manifesto, è autore di Una Cina "perfetta" - La Nuova era del PCC tra ideologia e controllo sociale (Carocci editore, 2020) e Xi, Xi, Xi - Il XX Congresso del Partito comunista e la Cina nel mondo post-pandemia (Carocci editore, 2022). Vive tra l'Italia e la Repubblica popolare cinese.