Proseguono le ricerche dei dispersi in Spagna dopo i danni causati dall’alluvione Dana, che ha provocato al momento 158 morti, in particolare nella provincia di Valencia, dove le autorità hanno comunicato 155 vittime. Questa mattina l’edizione online di El Mundo ha riferito che sono stati ritrovati altri 13 corpi, di cui 9 in un garage. La ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles, ha ammesso che non è possibile fornire dettagli precisi sulle persone disperse e si è limitata a dire che «sono molte». 

«È un momento molto duro e difficile», ha detto in un’intervista televisiva. Robles ha assicurato anche l’unità di emergenza messa in piedi opererà con 1.200 soccorritori. Il loro lavoro si concentrerà a Paiporta e Massanassa, dove si sospetta che «ci possano essere persone nei garage e negli scantinati». A lavoro anche «51 squadre cinofile per la rimozione dei detriti e per vedere se ci sono persone vive», ha detto la ministra.

«La nostra unità di crisi, il nostro consolato a Barcellona, la nostra ambasciata di Madrid sono al lavoro. Abbiamo messo anche dei numeri speciali però al momento fortunatamente non abbiamo notizie, nell'ambito di questa tragedia, di italiani coinvolti», ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Polemiche sull’Alert

Intanto nella regione sono scoppiate polemiche per l’invio in ritardo degli alert sui cellulari dei cittadini. I messaggi per avvertire la popolazione dell’emergenza in corso sarebbero stati inviati poco dopo le 20, quando già molte persone erano rimaste intrappolate per le inondazioni. Nelle ultime ore c’è stato un rimpallo di accuse tra governo regionale e quello nazionale che hanno spinto il ministero dell’Interno spagnolo a chiarire le competenze.

«Alla luce di alcune informazioni errate diffuse mercoledì, il ministero dell'Interno ricorda che l'attivazione dei piani territoriali di protezione civile in caso di emergenze di qualsiasi tipo e la loro successiva gestione è di esclusiva competenza delle autorità regionali, competenti in materia secondo quanto previsto dalla normativa vigente», si legge in una nota. «Le autorità regionali di Protezione Civile sono responsabili della gestione del protocollo ES-Alert per l'invio di allarmi alla popolazione in un'area interessata da emergenze o catastrofi imminenti», prosegue il testo. «Nel caso della Dana che ha colpito la regione di Valencia, il governo regionale è stato responsabile dell'invio di questo allarme di massa alla popolazione, come avevano già fatto i governi delle comunità autonome di Madrid e dell'Andalusia in precedenti emergenze con caratteristiche simili».

Bandiere a mezz’asta a Bruxelles

Mentre il governo spagnolo di Pedro Sanchez ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, a Bruxelles, nei palazzi delle istituzioni europee, le bandiere sono a mezz’asta. «Piangiamo con voi. Insieme ci rialzeremo», ha scritto in spagnolo su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «L'Europa è con la Spagna - ha affermato anche la presidente dell'Eurocamera, Roberta Metsola -. Il Parlamento europeo si unisce al popolo spagnolo nel lutto per tutti coloro che hanno perso la vita durante le tragiche inondazioni. Affronteremo questa situazione insieme». Messaggi di solidarietà anche da papa Francesco, che ha inviato un video al presidente della Conferenza episcopale spagnola in cui ha espresso la propria vicinanza alla popolazione. «Sono vicino a loro in questo momento di catastrofe» ha detto Francesco, che ha assicurato la propria preghiera e la sua benedizione. 

Intanto la Francia ha offerto alla Spagna circa 250 vigili del Fuoco per aiutare nelle ricerche dei dispersi e nella rimozione dei detriti.

Le piogge continuano

Due province, Tarragona e Castellón, rispettivamente in Catalogna e Comunità Valenciana, sono ancora in allerta arancione per via delle piogge torrenziali. A riferirlo è l’Agenzia meteorologica spagnola, Aemet, che prevede maltempo anche in Andalusia ed Estremadura, dove in alcune province è stata attivata l'allerta gialla. Nelle prossime ore sono previste nuove piogge forti. Intanto, la linea ferroviaria dell’alta velocità che collega Valencia a Madrid è stata sospesa per almeno 15 giorni. Nell’area sono state colpite gravemente le linee dei treni pendolari. Tre sono «scomparse» e 80 km di binari sono completamente distrutti. Oltre 150 strade sono state interessate da diverse tipologie di danni. 

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