Speriamo vi stiate riposando, che sia in uno Strandkorb sul mare del Nord oppure andando a wandern, altro hobby caro ai tedeschi in vacanza. Qualunque sia la vostra modalità di riposo preferita, torniamo da voi con le ultime notizie più importanti delle ultime due settimane (l'ultima ce la siamo presi di riposo anche noi) dalla Germania. Spoiler: le notizie economiche sono tutt'altro che buone e rischiano di azzoppare l'andamento già accidentato del cancelliere Olaf Scholz.

conti che non tornano

Tutto da rifare. Dopo una faticosissima trattativa per chiudere il bilancio per il 2025, la coalizione Semaforo deve riaprire il pacchetto e ricominciare il complicato confronto a tre. Il merito, ancora una volta, è del ministro delle Finanze Christian Lindner, che ha fatto onore alla sua fama da enfant terrible della politica tedesca.

Il liberale ha infatti deciso in autonomia di sottoporre le soluzioni di finanza creativa che aveva individuato insieme agli alleati per colmare un buco di sedici miliardi di euro alla valutazione di un team di esperti che le hanno ritenute almeno parzialmente incostituzionali. I risultati delle analisi sono stati resi pubblici prima che si riuscisse a trovare una soluzione interna alla coalizione, una mossa che i partner di coalizione non hanno esattamente apprezzato. E c'è già chi si chiede se Lindner cerchi il casus belli per far esplodere l'alleanza con Verdi e socialdemocratici, magari dopo le rischiose elezioni regionali d'autunno. Anche perché la soluzione che Lindner propone per recuperare i soldi che mancano è un dito negli occhi degli alleati della Spd, ossia un taglio al welfare. Un ramoscello d'ulivo è un altra cosa.

L'ostinazione di Lindner sul rispetto della Schuldenbremse, il freno al debito diventato ormai il feticcio di liberali e conservatori tedeschi, gli ha fatto guadagnare anche l'ostilità dei governatori dei Land, che hanno chiesto che le loro esigenze regionali siano finanziate con nuovi Sondervermögen, i fondi speciali utilizzati già in altre occasioni, come per l'ammodernamento dell'esercito. La chicca: questi stanziamenti sono fuori bilancio, quindi non impattano sul rispetto del freno tanto caro a Lindner. Ma anche a questa proposta, il ministro ha detto no.

In un'atmosfera difficilissima, in cui la fiducia degli imprenditori di un settore fondamentale come l'automotive è gravata dalla domanda cinese debole e dal costo del mantenimento di alcune produzioni in Germania, e in cui nella sola settimana passata l'indice di mercato Dax ha perso il 4 per cento, la riapertura delle trattative rischia di avere un impatto devastante sull'agenda di governo e parlamento. In genere, la legge di bilancio approda al Bundestag a metà agosto, in modo che la discussione possa iniziare a settembre: cosa arriverà in parlamento, sotto che forma e quando, quest'anno, è tutto da vedere.

Gioco di scambi

Anche Olaf Scholz ha giocato un ruolo rilevante nello scambio di prigionieri andato in scena tra Mosca e Washington la scorsa settimana. Accogliendo tredici persone liberate dalla Russia, di cui quattro con la cittadinanza tedesca, il cancelliere ha detto che anche chi ha dubbi li perde dopo aver parlato con gli ex prigionieri. Insomma, ne è valsa la pena, dal punto di vista di Berlino.

Nonostante l'operazione abbia richiesto di liberare l'assassino del Tiergarten, che è stato condannato all'ergastolo dopo aver sparato a un cittadino georgiano nel parco a Berlino per conto dei servizi segreti russi, una scelta più che controversa, le reazioni politiche allo scambio sono state molto diversificate.

Decidere sul destino di Wadim Krasov, il cui caso aveva turbato profondamente l'opinione pubblica, secondo quanto hanno riferito i membri del governo è stato tutt'altro che facile. Ma anche l'idea di scendere a patti con Vladimir Putin non è piaciuta a tanti. Un male necessario, secondo i partiti di maggioranza, ma per esempio la Cdu segnala come in questa maniera si vengono a creare dei precedenti che potranno essere sfruttati ampiamente dalla Russia in futuro.

Liberi dalla transizione?

Il ministro dei Trasporti Volker Wissing della transizione dei motori a scoppio non ne vuole sapere. La sua ultima impresa è stata una fuga in avanti continentale con una lettera all'indirizzo della Commissione europea per ridiscutere le procedure di immatricolazione per quanto riguarda la produzione di sostanze inquinanti in cui si evocavano scenari catastrofici.

Con le norme previste attualmente da Bruxelles, infatti, secondo Wissing rischierebbero di dover essere dismesse oltre otto milioni di vetture che non rispondono alle richieste della Commissione. Le parole del ministro - che non è chiaro se abbia agito da solo oppure si sia confrontato prima con il resto del governo, visto che i Verdi sono storici sostenitori della transizione verso mezzi di trasporto meno inquinanti - sono state definite "ingannevoli" dalla Commissione.

Per altro, la risposta ai dubbi del ministro sull'adeguamento delle procedure può arrivare solo dalla corte di giustizia europea, che dovrebbe pronunciarsi a novembre: resta il caso politico di una polemica tra Berlino (o meglio tra i liberali) e Bruxelles, e soprattutto l'ennesimo dispetto interno alla coalizione da parte dei liberali al resto della maggioranza.

Nonne antinaziste

L'ultima storia che vi raccontiamo in questo numero è quella delle Omas gegen Rechts, le nonne contro la destra. L'associazione, nata per organizzare la resistenza della terza età contro l'estrema destra sorta spontaneamente tra il 2017 e il 2018, ha tenuto qualche giorno fa il suo primo congresso federale a Erfurt, in Turingia, dove il primo settembre si vota e AfD è da mesi saldamente primo partito nei sondaggi.

I trecento rappresentanti dei circa 30mila membri dell'associazione si sono scambiati sui contenuti che vogliono difendere come associazione politica, ma hanno anche approfondito tecniche attraverso cui allargare la propria resistenza. Forte della presenza capillare anche in tante realtà piccole e provinciali, Omas gegen Rechts vuole aprirsi di più alle generazioni più giovani, anche discutendo sui social come TikTok la strumentalizzazione di alcune tematiche care alla Gen Z e alla generazione Alfa come la lotta al cambiamento climatico o la parità di genere.

Le nonne stanno anche discutendo la strategia per affrontare la campagna elettorale nei tre Land dell'est che vanno al voto il primo settembre, Turingia, Brandeburgo e Sassonia. Come vi abbiamo raccontato a più riprese, AfD rischia di fare il botto, ma le Omas hanno in programma di sabotare il più possibile l'eventuale vittoria di Weidel & co, per esempio attraverso campagne di mobilitazione al voto e contestazioni delle manifestazioni del partito di estrema destra, come durante la convention del 2023 a Magdeburgo.

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