Un combinato disposto stellare: il cancelliere debole, l'europeo in corso, AfD ancora in alto mare i Verdi in tour cinese e un pezzo storico. Trovate di tutto in questo numero della Deutsche vita, incluso un esperimento di giornalismo sportivo firmato dalla sottoscritta (ma in realtà è un mezzo scherzo, si parla di storia e di politica. Lo so, siamo un po' ripetitivi sui nostri temi).

AfD nel suo habitat

AfD è di nuovo al centro delle polemiche. Stavolta perché a livello comunale ha stretto un'alleanza con l'ex Npd - un altro partito di estrema destra, contro cui più volte sono stati promosse procedure di divieto - oggi nota come Die Heimat. Una mossa che non è piaciuta al responsabile di partito del Brandeburgo René Springer, che ha annunciato di voler escludere i tre membri del partito che eletti hanno cercato questa soluzione: Die Heimat è addirittura in una lista di incompatibilità stilata da AfD. Secondo l'ex Npd il capo del partito Tino Chrupalla avrebbe approvato l'alleanza, nonostante la disapprovazione del presidente della sezione brandeburghese.ù

Che però, nonostante l'istanza di esclusione, difende i tre eletti: non avrebbero operato per convinzione ma per una certa "inadeguatezza" al mandato. Non proprio una prospettiva rassicurante. Vi segnaliamo anche due letture laterali della questione AfD, che resta all'ordine del giorno: il racconto di Omas gegen Rechts, delle nonne contro la destra, che ogni settimana scendono in piazza perché "non possono stare a guardare" e, d'altra parte, soprattutto in realtà più piccole, il fatto che iniziative popolari contro la destra fanno sempre più fatica nel portare avanti la loro attività, principalmente per le intimidazioni ricevute. E anche perché la legge che regola l'attività di queste organizzazioni è fragile e permeabile alle istanze dell'estrema destra.

25 milioni di dubbi

Vi segnaliamo il racconto della Zeit, che ha seguito da vicino il processo di ripartizione di una parte dell'eredità di Marlene Engelhorn. L'ereditiera di un'importante famiglia industriale austriaca, discendente del fondatore di Basf, venduta negli anni Novanta al gruppo svizzero Roche, ha affidato a un gruppo di persone la decisione su come distribuire una parte importante della sua eredità.

Per 85 giorni 50 persone hanno scelto progetti da finanziare con frazioni del capitale: per ogni weekend di decisioni 1.200 euro, sempre pagati di tasca propria da Engelhorn. Diversi gruppi di decisori selezionati a caso suddivisi per temi, assistiti da esperti. E tante conversazioni inaspettate su cosa significa "giustizia" in termini di redistribuzione, tasse e democrazia.

Cina lontana?

Merita d'essere tenuto d'occhio anche il viaggio in Cina del vicecancelliere Robert Habeck. Vi abbiamo raccontato molte volte come i rapporti con la Cina siano il principale punto di frizione tra i socialisti di Olaf Scholz e i Verdi, che hanno sempre avuto la loro stella polare in termini di politica estera in Washington, quindi sono piuttosto restii ad approfondire i rapporti con Pechino. Dopo che il cancelliere aveva accennato timidamente qualche critica alla posizione della Cina nel conflitto ucraino, il ministro dell'Economia ci è andato giù in maniera decisamente più pesante.

Le sue critiche sulla linea di Pechino e la difesa di eventuali sanzioni commerciali sull'importazione in Europa di macchine elettriche cinesi (a cui potrebbero seguire ritorsioni cinesi che l'automotive tedesco teme più di ogni cosa) hanno provocato sentimenti contrastanti tra i padroni di casa. Il ministro si è comunque impegnato a fare tutto il possibile per evitare una guerra commerciale con tra Europa e Cina, ma un appuntamento con il premier Li Qiang è stato annullato improvvisamente e senza motivazione. Per Habeck bisogna anche "ripensare" la strategia sulla Cina del governo, che ha appena un anno. Secondo il vicecancelliere serve una prospettiva di medio termine "perché sono sicuro che i cinesi ne hanno una".

Cinquant’anni dopo, l’est rimane un mistero

Chiudiamo con un esperimento. La scorsa settimana, in pieno europeo, cadeva il cinquantesimo anniversario del gol di Jürgen Sparwasser, unico mai segnato dalla Germania est contro la squadra titolare della Germania occidentale. Uno spunto utile per ripercorrere la storia recente della riunificazione, che trova riflessi non soltanto nel calcio.

Il declino delle società dell'ex Ddr e il fatto che il calcio a est resti assolutamente secondario rispetto a quello occidentale sembra speculare alla società della Germania orientale: con la differenza che lo sfogo che hanno trovato gli elettori si chiama AfD. Ecco la nostra analisi completa. 

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