La vicenda della società fornitrice di Stellantis si chiude con un accordo che mette in pausa per un anno le 97 lettere di licenziamento e dà tempo alla società di ristrutturarsi e provare a liberarsi dalla dipendenza esclusiva dalla multinazionale
I lavoratori Trasnova possono tirare un sospiro di sollievo, ma l’equilibrio resta precario. Oggi pomeriggio a Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, si è svolto l’incontro sulla crisi della società di logistica legata all’indotto Stellantis, con commesse che servono gli stabilimenti di Pomigliano d’Arco, Cassino, Mirafiori e Melfi.
Una vicenda che sta catalizzando l’attenzione delle istituzioni (con Elly Schlein e Giuseppe Conte che nei giorni scorsi si sono uniti ai lavoratori in presidio), delle parti sociali e del mondo produttivo. Un incontro che si è chiuso con una buona notizia: la procedura di licenziamento collettivo, avviata venerdì scorso nei confronti di 97 dipendenti, è stata ritirata. Nella speranza che non si tratti solo di un rinvio.
L’incontro
Uno dei risultati principali dell’incontro di oggi è stata la proroga dei contratti attualmente in essere tra Stellantis e Trasnova, con scadenza prevista per la fine di quest’anno, fino al 31 dicembre 2025. Questo impegno, sebbene limitato nel tempo, rappresenta una boccata d’ossigeno per i lavoratori, e consente all’azienda di guadagnare tempo per avviare azioni correttive.
In parallelo – e come conseguenza di questo rinnovo – Trasnova ha annunciato il ritiro immediato della procedura di licenziamento collettivo e si è impegnata a garantire che anche i subappaltatori facciano altrettanto. Un punto cruciale dell’accordo è l’impegno di Trasnova a diversificare la propria base di clienti, superando la condizione di mono committenza che è stata alla radice delle difficoltà attuali.
Per raggiungere questo obiettivo, l’azienda avvierà un programma di riqualificazione dei lavoratori, che sarà calibrato sulle esigenze produttive future e sul contesto territoriale. La riunione al Mimit è stata presieduta dal Coordinatore della struttura per le Crisi di impresa, Mattia Losego, e dal consigliere del ministro Giampietro Castano, e ha visto la partecipazione di un ampio parterre istituzionale, sindacale e aziendale, sottolineando l’importanza strategica e sociale della questione.
Le ragioni della crisi
Trasnova, azienda che opera principalmente come fornitrice di servizi logistici per Stellantis, in particolare la movimentazione interna agli stabilimenti e la spedizione dei veicoli, si trova a fronteggiare una situazione critica legata alla sua condizione di monocommittenza. La dipendenza esclusiva dalle commesse Stellantis, che come tutto il mondo dell’automotive sta affrontando un periodo di forte difficoltà, ha infatti reso l’azienda particolarmente vulnerabile alle politiche di ottimizzazione dei costi e delle risorse adottate dal colosso automobilistico.
Alla base della crisi, infatti, vi è la necessità da parte di Stellantis di razionalizzare le proprie operazioni, mettendo in discussione i contratti con Trasnova e i suoi subappaltatori, tra cui Logitech, Teknoservice e la Cooperativa CSA. La prospettiva di un licenziamento collettivo, avviata inizialmente da Trasnova, aveva generato grande preoccupazione tra i lavoratori e spinto le sigle sindacali a mobilitarsi. Tuttavia, l’incontro al Mimit ha portato a un accordo che, almeno temporaneamente, permette di tirare un sospiro di sollievo.
Obiettivo riqualificazione
L’accordo prevede inoltre misure per gestire il personale in modo socialmente sostenibile, con particolare attenzione ai pensionamenti, prepensionamenti e uscite volontarie agevolate. Questo approccio, condiviso con le organizzazioni sindacali, mira a ridurre l’impatto sociale della ristrutturazione aziendale, consentendo una gestione più graduale della forza lavoro in esubero.
Per garantire un monitoraggio costante, è stato deciso che il rispetto degli impegni assunti sarà verificato con cadenza quadrimestrale in sede ministeriale. Questo permetterà di valutare l’evoluzione della situazione e l’efficacia delle iniziative intraprese per stabilizzare l’occupazione e rilanciare le attività aziendali.
Nonostante l’esito positivo dell’accordo di oggi, le sfide rimangono. La capacità di Trasnova di diversificare la propria base di clienti e di adattarsi a un mercato sempre più competitivo sarà cruciale per il futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori. Allo stesso modo, Stellantis dovrà dimostrare concretamente di voler contribuire al sostegno del tessuto produttivo italiano, al di là delle logiche di ottimizzazione aziendale. Quello di oggi può essere considerato un bel passo avanti, ma il cammino verso una soluzione strutturale è ancora lungo.
© Riproduzione riservata