Lettere di licenziamento per 97 dipendenti dell’azienda di logistica. Schlein e Conte al presidio dei lavoratori a Pomigliano. Urso prova a mediare e convoca le parti martedì
Cresce la tensione attorno alla vertenza Trasnova, esplosa dopo la comunicazione del mancato rinnovo della commessa con Stellantis. Sono 97 i lavoratori dell’azienda di logistica che hanno ricevuto le lettere di licenziamento. Di questi, 44 lavorano nello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, epicentro delle proteste.
Anche la politica si è accorta di loro. Elly Schlein ha fatto visita al presidio dei lavoratori a Pomigliano e ha chiesto che la procedura di licenziamento sia «immediatamente bloccata». Sul caso ha preso posizione anche il ministro delle Imprese, Adolfo Urso che ha anticipato di una settimana la convocazione del tavolo di crisi, ora fissato a martedì 10 dicembre. Una crisi che non riguarda solo Trasnova, ma l’intero indotto di Stellantis, sempre più in sofferenza per effetto del drastico calo della produzione nel nostro paese da parte della multinazionale.
A fine di novembre Stellantis ha annunciato che non avrebbe rinnovato la commessa con Trasnova, in scadenza il 31 dicembre 2024. La decisione coinvolge circa 400 dipendenti su tutto il territorio nazionale. La multinazionale ha dichiarato che i servizi logistici saranno internalizzati, per ottimizzare i costi e aumentare l’efficienza operativa.
Sin dal primo annuncio, i lavoratori di Trasnova hanno avviato una serie di proteste, tra cui scioperi, presidi e blocchi stradali. A Pomigliano, il 2 dicembre, centinaia di dipendenti hanno manifestato davanti ai cancelli dello stabilimento Stellantis, bloccando l’accesso ai mezzi pesanti. Proteste simili si sono svolte a Cassino e Rivalta di Torino, coinvolgendo anche altre aziende dell’indotto.
I sindacati hanno denunciato la mancanza di un piano alternativo per garantire l’occupazione dei lavoratori e hanno richiesto un intervento immediato delle istituzioni. «Non si può scaricare sui lavoratori il peso di decisioni aziendali prese senza alcun confronto preventivo», ha dichiarato Michele De Palma, segretario generale della Fiom.
L’intervento del ministro
Urso ha affrontato il tema durante un question time alla Camera il 4 dicembre per annunciare la convocazione di un tavolo di confronto tra Stellantis, Trasnova e i rappresentanti sindacali. «Non lasceremo soli i lavoratori di Trasnova», ha detto Urso, aggiungendo che «il governo è impegnato a garantire una transizione che tuteli l’occupazione».
Sul fronte aziendale, il presidente di Stellantis John Elkann, è impegnato in un tour degli stabilimenti italiani dopo le dimissioni dell’Ad Carlos Tavares ), ma non ha rilasciato dichiarazioni sulla vicenda Trasnova, che sono state invece affidate a un comunicato: “Il gruppo è disponibile a riaprire la discussione con la direzione di Trasnova per capire come supportare l'azienda in questa fase, consapevole degli impatti che la fine del contratto con Stellantis ha sui suoi lavoratori”, si legge, con l’azienda che spiega di avere informato Trasnova nei tempi previsti dalla legge. Una doccia gelata per i dipendenti dell’azienda dell’indotto.
Intanto le manifestazioni continuano. A Pomigliano, i lavoratori hanno annunciato un presidio permanente fino al tavolo del 10 dicembre, mentre a Cassino i sindacati hanno proclamato uno sciopero generale di 48 ore.
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