- Il conto dell’ex compagnia di bandiera non finisce mai.
- Per l’Ue il prestito ponte da 400 milioni concesso a fine 2019 è un aiuto di stato illecito che viola le norme della concorrenza del mercato unico europeo.
- Il risultato è che ora lo stato deve recuperare dall’Alitalia, attualmente in amministrazione straordinaria fino al dicembre del 2023 e pagare anche gli interessi
Il conto da pagare per Alitalia non finisce mai. Oggi la Commissione europea ha concluso che anche prestito ponte da 400 milioni concesso ad Alitalia a fine 2019 è un aiuto di stato illecito che viola le norme della concorrenza del mercato unico europeo.
La Commissione europea ha concluso l’indagine aperta sul sostegno offerto dal governo Conte due alla ex compagnia di bandiera. Il risultato è che ora lo stato deve recuperare dall’Alitalia, attualmente in amministrazione straordinaria fino al dicembre del 2023, e pagare anche gli interessi.
1,3 miliardi in due anni
Il risultato dell’indagine della commissione è che l’aiuto non può essere considerato nell’ambito dei sostegni per il salvataggio e la ristrutturazione della compagnia, poiché già nel 2017 l’azienda aveva ottenuto altri due prestiti da 900 milioni di euro, che non aveva mai rimborsato, come previsto visto che gli aiuti di stato per i salvataggi e le ristrutturazioni prevedono che le società beneficiare tornino alla redditività e alla sostenibilità.
Già quel prestito, che sommato a quello del 2019 porta a un conto di 1,3 miliardi di aiuti in due anni. era stato definito nel 2021 una violazione delle norme europee per gli aiuti di stato. mai rimborsati e già dichiarati allo stesso modo illegali da Bruxelles nel settembre 2021. In ogni caso la Commissione non considera continuità aziendale tra ITA Airways e Alitalia, e quindi a rimborsare il prestito allo stato dovrebbe essere di fatto una compagnia fallita.
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