Le persone soddisfatte della qualità dell'assistenza sanitaria in Italia sono il 33 per cento, nove punti in meno del 2020. Quelle che ritengono necessario un supporto psicologico sono triplicate in appena tre anni. Raddoppia il numero di italiani che denuncia problemi di obesità.
Gli italiani si sentono più stressati e obesi. In crescita l’esigenza di avere un supporto psicologico e in aumento la percezione della diffusione delle patologie cancerogene. Il quadro dell’Italia che emerge dal Global health service monitor 2023 di Ipsos Global Advisor è abbastanza allarmante.
Confrontando i dati del 2020 con quelli rilevati nel 2023 notiamo un pernicioso incremento di alcune voci. Il balzo maggiore lo registriamo sul fronte del numero di persone che ritengono necessario un supporto psicologico. Sono triplicate in appena tre anni, passando dal 10 per cento del 2020 al 32 per cento di oggi. Raddoppia anche il numero degli italiani che denuncia problemi di obesità. Siamo passati dall’8 per cento della popolazione del 2020 al 18 per cento del 2023.
Un balzo in avanti cospicuo si registra sul fronte dello stress. Le persone che affermano di sentirsi stressate sono passate dal 18 per cento del 2020 al 31 per cento di oggi, con una crescita di ben 13 punti percentuali. In crescita, infine, la percezione della diffusione delle diverse tipologie di cancro. In questo ambito l’Italia si colloca al secondo posto della classifica globale, insieme alla Francia, con il 57 per cento, superata solo dall’India (59 per cento). Stress, obesità e bisogno di supporto psicologico pur in decisa crescita nel nostro paese, non collocano l’Italia tra i paesi in cui questi fattori sono a livello di emergenza.
Stress e salute mentale
Sul fronte del sostegno psicologico guidano la classifica globale, con percentuali che vanno dal 67 al 59 per cento, la Svezia, il Cile, il Canada, la Spagna e l’Australia. L’Italia è in quintultima posizione, superata anche da paesi come Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania, in cui le persone che avvertono l’esigenza di supporti psicologici si aggirano intorno a metà dell’opinione pubblica. Sul fronte dello stress apre la classifica la Corea del Sud (44 per cento). Seguita da Turchia, Argentina, Svizzera, Colombia e Svezia. L’Italia con il suo 31 per cento si colloca a metà classifica, insieme a Spagna, Belgio e Germania.
La nazione in cui il tema dello stress appare più basso (15 per cento) è la Gran Bretagna. Il tema dell’obesità colloca il nostro paese nelle parti basse della classifica mondiale. Ai vertici di questa graduatoria c’è il Messico (62 per cento). Seguono Cile (49 per cento), Olanda, Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia e Argentina (tutti oltre il 29 per cento). Se passiamo dal tema della percezione dello stato di salute personale a quello della qualità del sistema sanitario il posizionamento globale del nostro paese muta decisamente. Le persone che si dicono soddisfatte della qualità dell'assistenza sanitaria in Italia sono il 33 per cento.
Un dato in calo di nove punti rispetto al 2020, quando era al 42 per cento. Nella classifica per soddisfazione siamo quintultimi. Peggio di noi Brasile, Perù, Ungheria e Polonia. Al primo posto, per soddisfazione, c’è Singapore (71 per cento), seguita da Svizzera (68), Malesia (66), Olanda (65), Australia (64), Thailandia (62), Belgio (62), Svezia (60), Gran Bretagna (58) e Stati Uniti (57). Più soddisfatti del loro sistema sanitario, rispetto agli italiani, sono anche Indonesia, Spagna, India, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Sud Africa, Francia, Argentina, Canada, Germania, Colombia, Irlanda, Giappone, Turchia, Cile, e Messico. Va un po’ meglio sul fronte dell’equità del sistema di assistenza.
Equità sanitaria
Il numero di italiani che giudica gli standard sanitari uguali per tutti sono il 39 per cento. Ai primi posti, per equità, ci sono India, Malesia, Spagna, Singapore, e Thailandia (con dati che vanno dal 71 al 53 per cento). Valutazioni maggiormente negative e peggiori del quadro italiano in termini di equità, le troviamo in Germania, Stati Uniti, Colombia, Cile, Polonia, e Ungheria. Sulle liste d’attesa l’Italia non brilla per niente. Con il suo 74 per cento si colloca al decimo posto nella classifica globale per insoddisfazione.
Tra i paesi in cui il tema è peggiore rispetto all’Italia, troviamo Ungheria, Polonia, Brasile, Perù, Germania, Colombia, Spagna, Gran Bretagna e Cile. Per quanto riguarda, infine, la fiducia nell'assistenza sanitaria, il dato in Italia si attesta al 44 per cento. Siamo sempre in basso nella classifica globale, insieme a Stati Uniti, Brasile, Irlanda, Turchia, Messico, Cile, Polonia, Perù e Ungheria.
Chi ha più fiducia nell’assistenza sanitaria sono, con percentuali che vanno dal 75 per cento al 61 per cento, gli abitanti di India, Singapore, Spagna, Malesia, Svizzera, Thailandia e Olanda. Il quadro complessivo porta alla luce un paese in cui crescono nuove forme di disagio, mentre il sistema sanitario mostra segnali di regressione. La sfida del cambiamento e delle nuove dimensioni del benessere e della salute, vede il nostro sistema decisamente in difficoltà.
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