L’esecutivo si è impegnato a estendere il bonus 200 euro a precari e stagionali, a un intervento sulla decontribuzione fino a dicembre e all’anticipo della rivalutazione degli assegni pensionistici. Ma la tassazione sugli extraprofitti che poteva contribuire ad aumentare gli spazi di manovra è stata accantonata.
- Nell’incontro con le organizzazioni sindacali, l’esecutivo si è impegnato a utilizzare il decreto aiuti per sostenere il potere di acquisto di lavoratori dipendenti e pensionati, accogliendo alcune richieste di Cgil, Cisl e Uil.
- In particolare l’impegno è di estendere il bonus 200 euro a precari e stagionali, a un intervento sulla decontribuzione che possa durare fino a dicembre e all’anticipo della rivalutazione degli assegni pensionistici.
- Mancano ancora le risposte sulle risorse destinate alle singole misure, mentre la tassazione sugli extraprofitti che poteva contribuire ad aumentare gli spazi di manovra è stata accantonata.
All’ultimo miglio il governo di Mario Draghi ha accolto alcune richieste dei sindacati per sostenere il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati. Nell’incontro di oggi con i vertici di Cgil, Cisl e Uil, il presidente del consiglio si è impegnato a utilizzare parte dei 14,3 miliardi di euro di “tesoretto” trovati per il decreto aiuti per estendere il bonus 200 euro a precari e stagionali, soddisfando una richiesta avanzata dalla Cgil di Maurizio Landini. Soprattutto ha annunciato un intervento sulla decontribuzione esteso fino a dicembre, che sarebbe in linea con la linea delle organizzazioni dei lavoratori e l’anticipo della rivalutazione degli assegni pensionistici a gennaio.
Ancora ignote le risorse
Il segretario generale Maurizio Landini raramente aveva giudicato così positivamente un incontro con il premier, nonostante anche oggi non siano stati dati dettagli sulle risorse da investire sulle singole misure. Positivo anche il leader della Uil, Luigi Bombardieri: «Si anticipano le rivalutazioni delle pensioni da gennaio quindi come noi avevamo chiesto interventi strutturali. Non si è parlato di intervento sull'Iva, sul quale noi siamo contrari e c'è un'idea di lavorare per favorire o diminuire la decontribuzione nelle aziende e nei settori che non rinnovano i contratti». Questo significa condizionare gli sgravi per le aziende ai rinnovi contrattuali.
Proprio oggi l’Istat ha fatto sapere che i contratti che, a fine giugno 2022, sono in attesa di rinnovo scendono a 33 e coinvolgono circa 6,4 milioni di dipendenti, il 51,6% del totale. Considerando solo i contratti nel settore privato, i dipendenti con il contratto scaduto sono poco più di un terzo, quasi tutti occupati nei servizi.
Secondo il segretario Cisl Luigi Sbarra il decreto conterrà anche «la proroga ulteriore del taglio delle accise sul prezzo del carburante, sarà prorogato l'intervento sugli sconti in bolletta».
Niente tassa sugli extra profitti
I sindacati si sono detti disponibili a un nuovo confronto prima della stesura definitiva del decreto. I tempi però sono stretti: la norma dovrebbe essere chiusa entro la fine della prossima settimana.
Il grande assente dal decreto aiuti resta però la tassa sugli extra profitti. Cancellata all’ultimo dall’ultimo decreto anti bollette, anche questa volta il governo al momento ha deciso di non intervenire nuovamente sui profitti delle imprese che stanno guadagnando nella crisi energetica. Secondo la Uil l’esecutivo si è però impegnato ad avviare un ulteriore approfondimento per capire se la tassa sugli extraprofitti può essere allargata ad aziende che operano in settori diversi da quelli dell'energia.
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