- La rivolta di Wall Street contro gli shortseller e i rialzi esorbitanti su società moribonde parte delle app di trading e da migliaia di piccoli risparmiatori ben interconnessi e molto spregiudicati.
- L’idea, nata su Wallstreetbets, la chat più attiva tra quelle per investitori amatoriali, era che le aziende colpite dalle vendite allo scoperto come Gamestop e Blackberry avrebbero potuto generare guadagni enormi per i piccoli trader se una valanga le avesse salvate.
- GameStop è arrivata a valere 33 miliardi da un miliardo dell’inizio: una capitalizzazione superiore ad aziende come Delta Airlines e Best Buy. E la battaglia dei piccoli trader ha per ora portato a un calo delle vendite allo scoperto anche su altri titoli.
A Wall Street è scoppiata una rivoluzione. La rivolta è stata lanciata da una nuova generazione di piccoli investitori che, armati solo di smartphone, hanno sfidato i potenti hedge fund, con le loro schiere di analisti e terminali superveloci. Sembrerebbe una lotta impari ma l’uomo comune la sta vincendo malgrado i tentativi dei vecchi padroni di cambiare le regole in corso d’opera. Al centro della contesa c’è un manipolo di società praticamente moribonde.
Aziende come GameStop, Blackberry e Nokia, campioni di tecnologie o modelli di business ormai superati e per questo destinate a un lento oblio. Alcuni dei più grandi e sofisticati fondi americani avevano scommesso che il prezzo delle loro azioni sarebbe sceso invece di salire, proprio alla luce di fondamentali che consideravano deboli, con una strategia di investimento comunemente detta short-selling, vendere allo scoperto.
Peccato che da inizio gennaio queste tre aziende, come altre nel mirino degli short-seller, abbiano registrato rialzi che nel caso di GameStop hanno superato il 1.000 per cento in poche sedute di contrattazioni, causando enormi perdite agli investitori con posizioni short o corte. GameStop, una catena di negozi di videogiochi che ha faticato a penetrare l’online, è passata dal valere poco più di un miliardo di dollari a inizio anno a toccare i 33 miliardi di dollari al picco di questi giorni, una capitalizzazione superiore ad aziende come Delta Airlines e Best Buy.
La vendetta contro gli short seller
La banca d’affari Goldman Sachs fornisce un dato emblematico: il paniere delle 50 società più shorted – ovvero quelle con il maggior numero di scommesse contro – viaggia da inizio anno a una performance superiore dell’S&P 500, il benchmark più importante della piazza newyorchese. Con Gamestop e Blackberry che superano grandi star di Wall Street come Apple, Microsoft o Amazon. Ma perché queste società condannate all’anonimato sono improvvisamente tornate alla ribalta e perché i loro titoli sono schizzati così in alto da far venire le vertigini?
Alla base di questi movimenti non c’è nessuna tesi fondamentale, se si considera che gli analisti di Bank of America hanno attribuito a GameStop un valore massimo di 10 dollari per azione quando il titolo era già sopra i 250 dollari, ma che le azioni hanno continuato a salire ignorando i consigli degli esperti. Piuttosto dietro questi rialzi esorbitanti, che hanno colto il più grande e liquido mercato azionario globale in contropiede, ci sono migliaia di piccoli risparmiatori ben interconnessi e molto spregiudicati.
Come formiche operaie si sono organizzati nei mesi scorsi allenandosi sui loro smartphone a fare operazioni di mercato sempre più complesse, e prendendo dimestichezza con strumenti finanziari sofisticati come le opzioni di acquisto e di vendita. Hanno gonfiato i prezzi delle aziende tecnologiche uscite più forti dalla pandemia come Zoom Video e spinto alcune initial public offerings – le offerte pubbliche iniziali – di grido come Airbnb e Doordash a rialzi che non si vedevano dai tempi della bolla delle dotcom. Si sono ritrovati in chat comuni sul sito internet Reddit per commentare i loro investimenti e per vantarsi di essere diventati una spinta propulsiva del mercato. I numeri gli hanno dato ragione, visto che secondo gli analisti una percentuale compresa tra il 20 e il 25 per cento per cento dei volumi di azioni scambiate ogni giorno nella Grande Mela passano attraverso di loro.
La partecipazione retail negli Stati Uniti è cresciuta in maniera esponenziale dallo scoppio della pandemia. Nessuno si aspettava che su quegli stessi forum, questi neofiti avrebbero organizzato la loro rivoluzione. Nessuno pensava che questa nuova comunità di trader, considerata per lo più ingenua e troppo predisposta al rischio, al punto da dover essere protetta come una specie a rischio estinzione, avrebbe iniziato a scommettere contro i poteri forti di Wall Street. L’idea sovversiva nata su wallstreetbets, la chat più attiva tra quelle per investitori amatoriali, era che aziende colpite dalle vendite allo scoperto come Gamestop e Blackberry avrebbero potuto generare guadagni enormi per i piccoli trader se una valanga di acquisti fosse arrivata a salvarle, perché questo avrebbe reso le posizioni corte degli short-seller insostenibili e generato quello che in gergo si chiama short-squeeze, che letteralmente significa fare fuori le posizioni short.
L’idea era quella di comprare a mani basse fino a quando gli hedge-fund con le posizioni corte dall’altra parte della barricata fossero stati costretti ad alzare bandiera bianca, e a comprare a loro volta azioni per coprire le vendite allo scoperto. In uno short-squeeze ben riuscito tutti finiscono per comprare le azioni del titolo – gli artefici dello squeeze per alimentare i guadagni e le vittime per contenere le perdite – con un effetto moltiplicatore capace di produrre gli effetti visti su GameStop.
Il rialzo in blocco dei titoli più venduti allo scoperto segnalato da Goldman Sachs era il segnale che il piano congegnato su Reddit stava prendendo piede nella comunità di trader fai-da-te ma la miccia che ha innescato la rivoluzione l’ha fornita, suo malgrado, proprio uno di quei fondi che fanno soldi scommettendo contro le aziende, e che aveva puntato contro GameStop.
Il calo delle vendite allo scoperto
Citron Research, uno dei più noti short-seller americani, in una serie di tweet tra il 19 e il 21 gennaio è uscito allo scoperto contro GameStop, prevedendo pesanti perdite per tutti quelli che avessero comprato il titolo sopra i 20 dollari per azione. La risposta della comunità di Reddit sul mercato è stata tanto imprevista quanto furiosa. I corsi azionari sono saliti dai 43 dollari della chiusura del 21 gennaio, ai 347 dollari alla fine degli scambi del 27 gennaio, quando GameStop è diventata la società più scambiata su Wall Street con 178 milioni di titoli passati di mano in un solo giorno, contro i 98 milioni di un gigante da 2 trilioni di capitalizzazione come Apple.
L’investimento si trasforma in speculazione che diventa gioco d’azzardo, con gli utenti dei forum che incoraggiano le truppe di amatori a non mollare perché GameStop will go to the moon, nell’illusione che la corsa sia senza fine.
Del resto, i volumi stessi dimostrano che anche ai livelli più alti c’erano compratori, segno che parte del fronte soffrirà perdite molto pesanti. Citron, uno di quegli hedge-fund che se assume una tesi negativa su un’azienda rischia di farla sparire dai radar, nel caso di GameStop è battuto in ritirata di fronte alla marea di acquisti dall’altra parte, registrando una perdita del 100 per cento sulla propria posizione corta. Non solo, venerdì ha annunciato a sorpresa che non pubblicherà più analisi negative sulle aziende. La “spremuta” partita da Reddit ha quindi funzionato alla perfezione e ha messo alle corde altri nomi illustri tra i fondi a stelle e strisce, incluso Melvin Capital, il cui fondatore Gabriel Plotkin è considerato uno degli astri nascenti di Wall Street.
GameStop continua a essere una delle società più vendute allo scoperto perché i rialzi insostenibili delle ultime sessioni hanno convinto nuovi investitori a scommettere che il titolo scenderà. Nella sessione di giovedì le azioni hanno registrato forti perdite a seguito della controversa decisione delle piattaforme di trading, tra cui la “democratica” Robinhood, di bloccare gli acquisti su GameStop, ma non le vendite, segno che i piccoli trader hanno vinto solo una battaglia contro una Wall Street pronta a tirare fuori le unghie per difendere i suoi interessi. Restrizioni solo in parte rimosse nella sessione di venerdì, quando GameStop è tornata a volare nelle prime ore di scambi. Ma l’azione dei piccoli risparmiatori ha avuto effetti che vanno al di là di GameStop.
La paura che la stessa storia possa ripetersi su altri titoli ha convinto gli short-seller a darsela a gambe, riducendo o eliminando le vendite allo scoperto su titoli come le già citate Nokia e Blackberry, ma anche Amc Theatres e American Airlines. A riprova che gli hedge-fund temono l’uomo comune dall’altra parte del trade.
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