- Le perdite di Helbiz corrono più dei suoi monopattini: nel 2021 la società di mobilità in sharing quotata in Borsa al mercato americano Nasdaq ha moltiplicato per tre il passivo.
- Il rosso è salito a 72 milioni di dollari (circa 66 milioni di euro) su un fatturato di poco meno di 13; nel 2020 le perdite erano state di 24,5 milioni su ricavi per 4,4.
- Nonostante il momento difficile, è raddoppiato a 3 milioni di dollari anche lo stipendio del proprietario e numero uno dell’azienda, Salvatore Palella.
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10/03/2022 Torino, i monopattini elettrici HELBIZ verranno prodotti a Torino
Le perdite di Helbiz corrono più dei suoi monopattini: nel 2021 la società di mobilità in sharing quotata in Borsa al mercato americano Nasdaq ha moltiplicato per tre il passivo: come si legge nel bilancio depositato ieri, il rosso è salito a 72 milioni di dollari (circa 66 milioni di euro) su un fatturato di poco meno di 13; nel 2020 le perdite erano state di 24,5 milioni su ricavi per 4,4.
Nonostante il momento difficile, è raddoppiato a 3 milioni di dollari anche lo stipendio del proprietario e numero uno dell’azienda, Salvatore Palella: quasi un milione di “salario base” e un bonus da 1,7 milioni, oltre a compensi vari per altri 300mila dollari.
Le perdite intanto hanno continuato a erodere i fondi di Helbiz. La quotazione al Nasdaq tramite la fusione con una finanziaria, lo scorso agosto, aveva portato in cassa 20 milioni di dollari; altri 51 sono arrivati dall’emissione di obbligazioni, di cui 30 milioni in obbligazioni convertibili a novembre da un singolo investitore.
In tutto nel 2021 sono stati raccolti 76 milioni ma a fine anno tra investimenti, costi elevati e bonus generosi, ne erano rimasti in cassa circa 21.
Nel bilancio Helbiz dice che dovrà continuare a raccogliere fondi da investitori esterni, e avverte che ci sono “dubbi consistenti sulla possibilità dell’azienda di essere ancora attiva di qui a un anno”.
Il mercato azionario ha fiutato le difficoltà: le azioni Helbiz, che valevano oltre 13 dollari il giorno della quotazione ed erano arrivate a un massimo di 28 dollari, sono scivolate sotto quota 3 dollari (2,66 l’ultima chiusura al Nasdaq giovedì).
Le mosse di Palella
Nei primi mesi del 2022 Salvatore Palella – che già controlla circa il 60 per cento dei diritti di voto in Helbiz – ha comprato azioni e warrant Helbiz a più riprese per quasi 3 milioni di dollari a prezzi sempre più bassi, nel tentativo di frenare la scivolata delle quotazioni.
Il manager-padrone, che prima della quotazione prestava soldi a Helbiz e ne prelevava con uguale disinvoltura, ha conservato una relazione strettissima con le finanze dell’azienda: come riporta il bilancio depositato, «il 22 marzo 2022 Helbiz ha stipulato una cambiale non garantita da 275mila dollari con Salvatore Palella; la cambiale non porta interesse ed è ripagabile [da Helbiz] entro il 30 aprile 2022».
Negare l’evidenza
Palella e il direttore finanziario Giulio Profumo hanno illustrato ieri il bilancio in 15 minuti, decantando le meravigliose potenzialità dell’azienda e senza fare particolari riferimenti alle maxi-perdite. Prevediamo per quest’anno una «solida crescita dei ricavi», ha detto Profumo, senza precisare se anche il passivo continuerà ad aumentare allo stesso ritmo.
Peccato che già nel febbraio scorso Palella avesse previsto per il 2021 una solida crescita dei ricavi a 80 milioni di dollari; sono stati poco meno di 13, e l’effetto Covid (già presente nel 2020) non basta a spiegarlo.
Il problema principale di Helbiz è che il suo principale mercato, quello del noleggio di monopattini, bici elettriche e ciclomotori, non decolla.
«La micro-mobilità è il fondamento della nostra attività» ha ripetuto ancora ieri Palella, il cui bonus 2021 comprende anche «35mila dollari per ogni città in cui Helbiz lancia le sue attività di mobilità». Un chiaro incentivo a crescere senza particolare riguardo ai costi, oltre che un curioso strabismo nella valutazione: possibile che lo sbarco a Roma o Torino valga come quello a Collegno o San Giovanni Teatino?
Poiché la mobilità non è abbastanza redditizia, Helbiz si è lanciata in due nuovi business: la rivendita di contenuti media con Helbiz Media e la consegna di cibo a domicilio con Helbiz Kitchen.
La prima ha pesato l’anno scorso per oltre il 20 per cento dei ricavi. L’affare principale è stato l’acquisto dei diritti per la trasmissione delle partite di calcio della Serie B italiana, venduti a singoli consumatori in Italia oppure rivenduti in blocco all’estero.
Anche qui, per ora, i costi sono pari al triplo dei ricavi e rischiano di rimanerlo per parecchio: l’esborso minimo previsto a bilancio per i diritti (Serie B e altri) è di oltre 18 milioni di dollari sia quest’anno che il prossimo.
Helbiz Kitchen, creata a Milano nel luglio 2021, è una cosiddetta ghost kitchen, ovvero una cucina per consegne a domicilio (con mezzi di Helbiz stessa). Per ora il suo contributo ai ricavi è “irrilevante”.
Palella, comunque, non è nuovo a repentini cambi di rotta; abbiamo raccontato lo scorso anno su Domani la mirabolante carriera del manager di Acireale trapiantato a New York. Partito dagli agrumi di famiglia, ha cominciato a raccogliere fondi negli Usa nel 2015 lanciandosi poi nelle criptovalute, con un’offerta di “Helbizcoin” a Singapore che doveva essere la base di un servizio di car sharing; quest’ultimo non è mai decollato ma Palella è riapparso nel 2019 per cavalcare i monopattini in sharing.
Nel 2019 aveva addirittura vagheggiato un servizio di taxi volanti con droni… che sono poi spariti dai radar. Quanto durerà l’avventura dei monopattini e quando arriverà la prossima?
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