- Nell’era dello shareholder capitalism, ossia l’accumulazione di capitale di matrice finanziaria da parte di piccoli e grandi investitori tramite aziende quotate, spesso le assemblee degli azionisti sono state decantate come il nuovo tempio della democrazia. Nella realtà si sono ridotti spesso a consessi stanchi e retorici.
- Nel nostro paese sono ben poche le possibilità di avere scambi franchi e diretti con gli amministratori delegati delle grandi società per azioni. Il decreto Milleproroghe proroga la possibilità di tenere le assemblee a porte chiuse.
- Una scusa per non rendere accessibile gli incontri a questi azionisti “critici” che di sicuro non avrebbero influito sull’esito delle votazioni assembleari.
Grandi imprese e banche italiane snobbano ancora una volta gli azionisti


21 febbraio 2022 • 19:28Aggiornato, 21 febbraio 2022 • 19:36