Ma le nomine all’Agenzia spaziale italiana (Asi) quando si fanno? Subito, come vorrebbe il ministro per l’Innovazione tecnologica, Vittorio Colao? Oppure, considerando che lo stesso Colao come tutto il governo Draghi è in carica solo per l’ordinaria amministrazione, è opportuno che a occuparsene sia l’esecutivo che uscirà con il voto del 25 settembre?

All’Agenzia spaziale si sta riproponendo, insomma, anche se in sedicesimo lo scontro che oppone a proposito di Ita Airways da una parte i decisionisti e dall’altra gli attendisti. In un caso e nell’altro la partita non è chiusa. All’Asi il ministro Colao ci tiene molto all’idea di farle lui le nomine, senza dilazioni, ma il presidente dell’Agenzia, Giorgio Saccoccia, non convoca il consiglio di amministrazione che dovrebbe avviare l’operazione.

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Il consiglio Asi è composto da quattro persone, ma all’inizio della primavera il governo ha deciso che dovessero diventare sei. La scelta è contenuta nel decreto legge del 30 aprile che prevede «ulteriori misure urgenti per l’applicazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)».

L’articolo 30 riguarda il riordino dell’Agenzia spaziale e in uno dei commi stabilisce che i due nuovi entranti siano nominati uno dal ministro dell’Università e della ricerca, nel caso specifico Maria Cristina Messa, e l’altro dal presidente del Consiglio dei ministri o dal ministro o sottosegretario di stato delegato, cioè Vittorio Colao. In un comma successivo il decreto dispone anche le scadenze temporali: «Entro sei mesi dall’entrata in vigore del presente decreto, l’Agenzia spaziale italiana adegua il proprio statuto e i propri regolamenti alle disposizioni di cui al presente articolo».

Due in più

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Il decreto è del 30 aprile e da allora sono passati quasi quattro mesi, quindi in teoria ci sarebbero ancora due mesi di tempo per ottemperare a quanto stabilito dalla legge. Ma lasciare o non lasciare passare i due mesi cambia completamente il quadro per quanto riguarda il soggetto che può assumersi il potere di nomina.
Se il presidente dell’Agenzia riunisce il consiglio di amministrazione e mette in moto l’iter, in articulo mortis il ministro Colao ha la possibilità di collocare all’Asi una persona che gode della sua stima. Se invece passa altro tempo, inevitabilmente viene oltrepassata la linea delle elezioni del 25 settembre e la nomina dei due nuovi consiglieri diventerà appannaggio dei ministri che verosimilmente prenderanno il posto di Colao e Messa.

Fino ad ora il presidente dell’Agenzia spaziale non ha ritenuto opportuno convocare il consiglio per decidere l’aumento del numero dei componenti. E il ministro Colao si spazientisce e sente odore di dilazione che non gli piace per niente.

Per mettere le cose in chiaro mercoledì 17 agosto ha scritto una lettera a Saccoccia, gentile nei toni, ma ultimativa nella sostanza. Il ministro la prende larga: «La ministeriale Esa (Agenzia spaziale europea ndr) di novembre 2022 è una scadenza importante per il posizionamento strategico dell’Italia nello spazio». Colao fa dunque riferimento a un evento che si terrà in una data nella quale con molto probabilità non sarà più al governo. Ma spiega: «E’ dovere del governo uscente predisporre un passaggio di consegne il più completo e ordinato possibile, sia dal punto di vista dei contenuti sia da quello dell’organizzazione e dell’assetto della governance».

Lettera perentoria

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Partendo da questa esigenza e da questi presupposti Colao intende assumersi la responsabilità di «mettere il/la mio successore/a nella miglior posizione di valutazione e decisione, coadiuvato da personale esperto».

Colao, cioè, è convinto o almeno sostiene di essere convinto, che nominare subito i due consiglieri mancanti all’Asi non sia un dispetto e uno sgarbo nei confronti dei futuri ministri, ma al contrario un atto di attenzione e di cortesia istituzionale.

«È per questi motivi che i due ministri interessati (lo stesso Colao e Messa ndr) devono essere messi celermente nelle condizioni di avviare le attività di vigilanza e guida scientifica previste dal nuovo quadro normativo». E qui arriva l’affondo nei confronti del presidente dell’Asi: «Poiché ancora oggi non mi hai saputo confermare la data prevista per poter procedere, debbo quindi esprimere formalmente la richiesta di provvedere, attraverso una riconvocazione del Consiglio di amministrazione dell’Agenzia, a una sollecita approvazione delle modifiche statutarie proposte con particolare riferimento a quelle strettamente afferenti alle disposizioni del nuovo dettato normativo».

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