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Consulenti che devono dichiarare come da norma che non hanno conflitti di interesse in essere per ricoprire il ruolo, ma che in alcuni casi rappresentano think tank i cui finanziatori non sono noti al pubblico.
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Da maggio la presidenza del Consiglio ha deciso di chiamare altri sei esperti a cui sono stati affidati incarichi di consulenza legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
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Cinque esperti andranno a integrare il nucleo di programmazione economica e produrranno studi sulla valutazione ex ante dell’impatto degli investimenti del Recovery plan e una esperta andrà a dirigere il nucleo che si occuperà di aiutare i comuni nella gestione degli investimenti.
Consulenti che devono dichiarare come da norma che non hanno conflitti di interesse in essere per ricoprire il ruolo, ma che in alcuni casi rappresentano think tank i cui finanziatori non sono noti al pubblico. Da maggio la presidenza del Consiglio ha deciso di chiamare altri sei esperti a cui sono stati affidati incarichi di consulenza legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Cinque esperti andranno a integrare il nucleo di programmazione economica e produrranno studi sulla valutazione ex ante dell’impatto degli investimenti del Recovery plan e una esperta andrà a dirigere il nucleo che si occuperà di aiutare i comuni nella gestione degli investimenti.
Studi di valutazione
I nomi li ha anticipati Il Foglio e sono Marco Percoco, Carlo Cambini, Francesco Filippucci, Riccardo Puglisi e Carlo Stagnaro che del Foglio è anche editorialista e Silvia Scozzese, ex assessore al bilancio della prima giunta capitolina di Ignazio Marino.
Stagnaro è già stato a capo della segreteria tecnica del ministero dello Sviluppo economico di Federica Guidi e Carlo Calenda ed è direttore ricerche del think tank liberista Istituto Bruno Leoni, i cui finanziatori non sono noti. Esperto di mercato dell’energia, ha condotto una campagna per la liberalizzazione del mercato dei servizi elettrici. Stagnaro raggiunge dunque Serena Sileoni che dell’Istituto Bruno Leoni è stata vicedirettrice e che ha già un incarico alla presidenza del consiglio.
Riccardo Puglisi è professore all’università di Pavia, si occupa soprattutto di economia dei media e aveva già partecipato alla task force di Carlo Cottarelli sulla spesa pubblica.
Marco Percoco, professore alla Bocconi, aveva già ottenuto un incarico alla presidenza del Consiglio con il precedente governo, da gennaio 2019 al 9 gennaio 2021 per un importo di 40mila euro in capo al nucleo di consulenza per l’attuazione delle linee guida per la regolazione dei servizi di pubblica utilità (Nars), che si occupa di regolamentare i servizi che non rientrano nelle competenze delle authority. Percoco è un noto esperto di economia dei trasporti e di analisi costi benefici.
Carlo Cambini insegna al Politecnico di Torino ed è stato dal settembre 2015 al fino a pochi mesi fa, capo economista dell’Autorità di regolazione dei trasporti. Da quando gli è scaduto l’incarico, il 30 aprile, è stato subito nominato esperto a palazzo Chigi, con un incarico annuale da 30mila euro.
Francesco Filippucci è un giovane dottorando che ha fondato assieme ad altri studiosi di economia il think tank Tortuga che offre servizi di analisi settoriale e proposte di policy per la politica.
Da palazzo Chigi fanno subito sapere che i cinque non costituiranno un nucleo a parte, quasi a evitare l’accostamento con la proliferazione a ogni livello delle task force e soprattutto che la durata degli incarichi è legata al governo non al Pnrr. Gli esperti non produrranno pareri, ma solo studi di merito e per tutti sono previste consulenze standard da circa 30mila euro l’anno.
Discorso a parte per Silvia Scozzese. Quando fu nominata assessore al bilancio della giunta Marino, era un tecnico dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci). Durante la sua esperienza di assessore, terminata con rumorose dimissioni nel 2015, riuscì a rimettere in sesto il bilancio del comune assorbendo centinaia di milioni di debito e falciando la selva delle partecipate inutili. Il suo sarà un compito complicato anche per le tensioni crescenti con i livelli dello stato. Proprio oggi comuni e province sentiti in audizione si sono lamentati sia del fatto che le procedure amministrative non sono state semplificate, ma anche e soprattutto per non essere stati coinvolti nella cabina di regia. Infatti se le Regioni, dopo un confronto duro con l’esecutivo, hanno ottenuto che un rappresentante della Conferenza stato-regioni venga coinvolto su dossier od ostacoli che le riguardano. Province e comuni per ora invece sono rimasti senza un canale diretto col governo.
Questo articolo è stato corretto perché era stato indicata in maniera scorretta Serena Sileoni come presidente del think tank Ibl e invece ne è stata vicedirettrice e ora fellow onorario, Carlo Stagnaro è direttore ricerche.
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