Con l’annuncio ufficiale del presidente Donald Trump, il Progetto Stargate prende vita, e pone l’Intelligenza artificiale come elemento indispensabile per la crescita economica e per riaffermare la leadership globale degli Stati Uniti. Ma le incognite sono ancora tante, e questa iniziativa rischia anche di far vacillare il rapporto tra il tycoon e il “presidente ombra” Elon Musk, che già storce il naso e parla di progetto destinato a fallire per carenza di fondi. Semplice lungimiranza o astio nei confronti del suo rivale Sam Altman, “padre” di ChatGpt e fondatore (insieme allo stesso Musk, in seguito fuoriuscito) di OpenAI?

La nuova era dell’IA

Il Progetto Stargate è un’ambiziosa iniziativa da 500 miliardi di dollari, frutto di una collaborazione tra colossi tecnologici come OpenAI, Oracle e SoftBank. L’obiettivo? Trasformare gli Stati Uniti nel cuore pulsante dell’IA mondiale entro il 2029, attraverso investimenti in infrastrutture avanzate, creazione di posti di lavoro e innovazione applicata su scala globale, una sorta di “nuova frontiera” della superpotenza a stelle e strisce.

Il progetto prevede la costruzione di una serie di data center avanzati, capaci di supportare le crescenti esigenze di elaborazione dei sistemi di IA. Il primo passo concreto è già stato delineato: la realizzazione di un centro dati di nuova generazione ad Abilene, Texas, un'area scelta strategicamente per il suo accesso a fonti energetiche e per il potenziale di sviluppo economico locale. Con un investimento iniziale di 100 miliardi di dollari, questo data center sarà il primo di una serie destinata a formare una rete tecnologica senza precedenti.

A guidare l’iniziativa ci sono nomi di spicco: Sam Altman, Ceo di OpenAI, Larry Ellison, co-fondatore di Oracle, e Masayoshi Son, Ceo di SoftBank, che assumerà il ruolo di presidente di Stargate. «Questo è un progetto che unirà le migliori menti del nostro tempo – ha dichiarato Altman – creando le fondamenta per il futuro dell’IA e delle tecnologie applicate».

Il gap con Cina e Ue

Gli obiettivi del progetto sono chiari e ambiziosi: con Stargate gli Stati Uniti mirano a consolidare il loro primato tecnologico in un contesto competitivo, allargando il gap nei confronti della Cina e dei paesi dell’Unione Europea. Il progetto Stargate vuole assicurare che l’IA sviluppata in America rimanga all’avanguardia in termini di innovazione e sicurezza. Si prevede la generazione di oltre 100mila nuovi posti di lavoro, contribuendo a rilanciare l’economia in molte aree locali. Dai tecnici informatici agli ingegneri, fino ai lavoratori coinvolti nella costruzione dei data center, l’impatto occupazionale sarà significativo. La rete di data center rappresenta solo il primo tassello: sono infatti previsti finanziamenti in ricerca, sviluppo e formazione per garantire che i talenti emergenti possano essere integrati nel sistema. Oltre alle infrastrutture, grande attenzione sarà data all’uso di energia rinnovabile per alimentare i data center, riducendo l’impatto ambientale.

Entusiamo e scetticismo

L’annuncio del Progetto Stargate ha immediatamente suscitato reazioni diverse. Da un lato, molti esperti del settore vedono in questa iniziativa un passo necessario per rafforzare la posizione degli Stati Uniti nel mercato globale dell’IA. Il presidente Trump ha dichiarato che «Stargate rappresenta non solo una rivoluzione tecnologica, ma una garanzia che l'America guiderà questa nuova era, creando posti di lavoro e innovazione», con la sua amministrazione che ha introdotto agevolazioni fiscali per attirare investimenti privati nel progetto, garantendo che le aziende coinvolte possano beneficiare di un regime economico favorevole, e promettendo un aiuto diretto, con parte dei 500 miliardi di dollari del budget che potrebbe derivare da finanziamenti federali.

Non sembra dello stesso avviso Elon Musk, considerato ormai il braccio destro del tycoon, e da alcuni definito addirittura “co-presidente”. Il fondatore di Tesla e SpaceX – e ora a capo del Dipartimento per l’efficienza governativa – ha messo in discussione la solidità economica del progetto, citando le difficoltà di SoftBank nel reperire fondi in passato.

«Non è chiaro se abbiano le risorse necessarie per un piano di questa portata», ha dichiarato Musk. Sam Altman ha prontamente risposto, invitando Musk a visitare il sito di costruzione in Texas per vedere l’avanzamento dei lavori e la serietà dell’iniziativa. Masayoshi Son ha inoltre sottolineato che i fondi sono già stati allocati e che l’infrastruttura finanziaria del progetto è solida.

La rivalità tra Altman e Musk, già evidente per divergenze sul futuro dell’IA, potrebbe trasformarsi in un vero conflitto, con il Progetto Stargate come campo di battaglia. Trump stesso potrebbe trovarsi a gestire una grana all’interno dell’amministrazione, trovandosi a mediare tra i due giganti di Big Tech e inducendo a miti consigli uno dei suoi più stretti alleati, nonché uomo più ricco del mondo.

L’impatto occupazionale

Uno degli aspetti più discussi riguarda l’impatto occupazionale. Mentre il progetto promette la creazione di numerosi posti di lavoro, alcuni esperti avvertono che l’automazione e l’IA potrebbero anche eliminare posizioni tradizionali, specialmente nei settori manifatturieri e di servizi.

«Dobbiamo assicurarci che questa rivoluzione tecnologica non lasci indietro nessuno», ha dichiarato il presidente Trump durante la conferenza stampa di lancio. Tuttavia, la transizione verso un’economia basata sull’IA potrebbe penalizzare proprio quelle categorie di lavoratori, come magazzinieri, segretari e addetti alla produzione, che hanno storicamente sostenuto Trump alle urne. Questo crea un dilemma politico significativo, che il presidente sarà chiamato ad affrontare. Resta da vedere se il progetto riuscirà a mantenere le sue promesse, ma già da ora è molto più di una semplice iniziativa tecnologica, bensì il simbolo delle ambizioni americane di leadership globale.

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