Papa Francesco ha chiesto al dicastero per la Dottrina della fede (ex sant’Uffizio) di esaminare il caso dell’ex gesuita padre, Marko Ivan Rupnik, famoso nel mondo per i suoi mosaici e direttore dell’Atelier Centro Aletti. Rupnik era stato denunciato per abusi su diverse suore, avvenuti però diversi anni fa. Per questo sarebbe potuta entrare in gioco la prescrizione, evitando quindi che Rupnik fosse sottoposto a processo.

Invece il papa ha espressamente deciso «di derogare alla prescrizione per consentire lo svolgimento di un processo», come ha fatto sapere il Vaticano. «Il papa è fermamente convinto che se c’è una cosa che la chiesa deve imparare dal sinodo è ascoltare con attenzione e compassione coloro che soffrono, soprattutto coloro che si sentono emarginati dalla chiesa», si legge in una nota.

Il Vaticano ha specificato che «a settembre la pontificia commissione per la tutela dei minori ha segnalato al papa gravi problemi nella gestione del caso di padre Marko Rupnik e la mancanza di vicinanza alle vittime», da questo sembra essere derivata la decisione. 

Nel frattempo la pontificia commissione per la Tutela dei minori ha contattato le vittime note dei presunti abusi dell’ex gesuita, chiedendo di incontrarle. Secondo Ansa lo scopo dell’invito è quello di esaminare e studiare il modo in cui le vittime sono state trattate dalla chiesa, in particolare dai Gesuiti e dal Vaticano. 

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