Maria Saveria Modaffari è indagata per associazione a delinquere: trafficava titoli di studio falsi non validati dal ministero. Scoperto un giro di società estere. Tra queste c’è la stessa del giallo Durigon
La chiamano Mary, ha 38 anni ed è originaria di Confoduri, il borgo in provincia di Reggio Calabria in cui il nonno, storico esponente del centrodestra locale, ha fatto il bello e il cattivo tempo.
Maria Saveria Modaffari, nipote di Giuseppe, anche detto “u cavalieri di Grancroce”, ha seguito le orme di famiglia pur essendosi trasferita a Roma. È proprio nella Capitale che l’imprenditrice nel 2021 si presenta alle amministrative con la lista “Forza Italia – Berlusconi con Michetti-Libertas-Unione di Centro”. Oggi molto vicina alla Lega, Modaffari jr, insieme ad altri familiari, è finita agli arresti nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di finanza, coordinata dalla procura di Trani, che è riuscita a smantellare un’organizzazione che rilasciava titoli di studio falsi e senza valore legale.
La «dott. ssa Maria S. Modaffari», per voler citare il nome utente con cui s’è registrata su Facebook, «ha ideato e mantenuto un sistema che crea titoli di studio non validi ma utilizzati per acquisire posti pubblici (nel settore dell’insegnamento o della sanità). E tali titoli venivano venduti attraverso artifici e raggiri alle vittime consentendo un enorme illecito guadagno».
L’ordinanza che ha portato all’esecuzione di nove misure cautelari – con l’accusa di associazione per delinquere – e anche al sequestro di dieci milioni di euro– ricostruisce dunque il modus operandi di Modaffari, già coinvolta in alcune indagini. Ma non per questo isolata dalla politica. Proprio sui social mostra le foto in cui è impegnata in convegni con senatori ed esponenti del centrodestra.
«No, lasciala buttare sangue. .. scusa se parlo così ma la cosa importante è un’altra... che lei prima che parte il plico deve pagare», dice non a caso Modaffari, intercettata. Così una delle vittime «effettuerà in più soluzioni tramite bonifici bancari a favore della società “Cs Consulting Group srl” il richiesto pagamento della somma complessiva di € 12.198,00 e a favore della “Unimorfe International University” la somma di la somma di € 2.500,00”. Peccato che a fronte di questo esborso verranno rilasciati più titoli universitari non riconosciuti dal Miur».
London calling
Nelle carte dell’inchiesta della procura pugliese, protagoniste sono pure molteplici società costituite da Modaffari & famiglia all’estero, tra Cipro, il Regno Unito e addirittura l’America Latina. Si tratta di «società di capitali camuffate quali enti universitari apparentemente abilitati al rilascio di titoli di studio riconoscibili anche in Italia».
In particolare, tra le «imprese con apparente sede all’estero – si legge ancora nell’ordinanza – e riconducibili alla famiglia Modaffari» c’è anche la Service & Consulting Center: è intestata alla madre di Modaffari e ha sede a Londra. Questo giornale se n’era già occupato. La società citata negli atti giudiziari era finita, d’altronde, in uno strano intrigo estivo che coinvolgeva il sottosegretario nonché neo vicesegretario del Carroccio, Claudio Durigon.
A luglio scorso Domani ha, infatti, scoperto, che all’esponente della Lega è intestata una società, la Service & Consulting Center Limited, al civico 66 di Hatton Garden, la celebre via dei diamanti che James Bond visita in uno dei romanzi di Ian Fleming.
La società è stata creata nel 2023, risulta ancora attiva, ma il senatore dichiara di non saperne nulla, tanto da presentare denuncia. La stranezza, rilevata due mesi fa da questo giornale, è che la Service & Consulting Center è il nome di due società: la prima intestata per l’appunto a Durigon, la seconda alla madre dell’affarista legata alla Lega, Anna Maria Mangiola.
Ma per Modaffari «tutte queste coincidenze sono frutto di una macchinazione politica chiara nei confronti del sottosegretario». «Mia madre – dichiarò Modaffari a Domani – è una libera professionista e si occupa di progetti in campo agricolo. Ha lavorato anche all’estero per delle consulenze con alcune aziende». Non contenta l’imprenditrice ha querelato il nostro giornale. Un mistero londinese che ora l’inchiesta potrebbe risolvere.
Presidente di confederazione Nazionale Esercenti, Modaffari, oggi agli arresti, vanta, inoltre, parentele e amicizie d’eccezione. Non solo nipote di “don Peppino” di Condofuri, che non senza trasformismi passò dalla Democrazia Cristiana di Riccardo Misasi al coordinamento di Forza Italia. Tra le “amicizie” dell’imprenditrice si conta anche, solo per citarne una, quella col capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri, immortalato con Mary Modaffari in diverse foto relative a conferenze e convegni. E poi, quella con Durigon.
A maggio scorso, per esempio, a Torre Annunziata la confederazione presieduta da Modaffari ha organizzato un convegno, alla presenza di un candidato della Lega alle Europee, Dante Santoro. «Ringrazio la dottoressa Mary Modaffari, autrice di questo mio invito, sono contento che c’è anche Dante Santoro, un ragazzo di bella prospettiva», diceva Durigon nei saluti iniziali, ignaro della società londinese, ignaro della futura inchiesta sui falsi diplomi che coinvolgerà di lì a breve la «dottoressa».
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