«Ricordatevi: alle donne strappiamo le mutande, non la vita...». È il messaggio pubblicato da un consigliere comunale di Acireale. La frase, accompagnata dall'emoji di una rosa rossa, inserita all'interno di una storia che ritrae il politico della provincia di Catania mentre sorride tenendo in mano un bicchiere, è comparsa ieri in una storia sui social network. A corredo del tutto due hashtag: #nonallaviolenzasulledonne e #ironia.

Il caso, che vede protagonista Alfio Messina, eletto nel 2023 nella lista civica legata al futuro sindaco Roberto Barbagallo (Forza Italia), arriva all'indomani della giornata internazionale contro la violenza sulle donne e ha destato scalpore nella cittadina, finendo presto per rimbalzare tra le chat private e i gruppi Whatsapp.

Un fatto che, qualora non bastassero le statistiche drammatiche a dimostrarlo – nel 2024 in media c’è stato un femminicidio ogni tre giorni –, prova quanta strada ci sia ancora da fare per raggiungere una consapevolezza che consenta di individuare i comportamenti tossici maschili, che non si traducono necessariamente in una violenza fisica.
L'uscita di Messina è apparsa talmente fuori luogo da portare in un primo tempo a ipotizzare potesse trattarsi di una manipolazione di un contenuto precedentemente pubblicato o creato appositamente per mettere in cattiva luce il politico di centrodestra.

Alla fine, però, a diradare ogni dubbio è stato lo stesso Messina, con un'altra storia con cui ha tentato di mettersi al riparo dalle critiche, ma che ha avuto un effetto boomerang: «Per chi non ha colto la mia ironia: con le donne bisogna farci l'amore», ha scritto l'esponente di centrodestra in una nuova storia su Facebook, tornando a riproporre un'immagine della donna come oggetto sessuale.

«Si è trattato di un'uscita infelice, una dichiarazione assolutamente evitabile, fatta sui suoi social e per questo da intendersi come posizione personale – dichiara il presidente del Consiglio comunale di Acireale, Michele Greco – Conosco il collega Messina e posso dire che di certo non è una persona violenta né un uomo che attua comportamenti irrispettosi nei confronti delle donne. Noi abbiamo un problema come società e le istituzioni sono lo specchio di essa, spesso si affrontano con leggerezza problemi che meritano tutt'altro tipo di approccio».

Il rischio è che anche le iniziative di sensibilizzazione organizzate contro la violenza di genere sul territorio perdano di valore quando un rappresentante delle istituzioni normalizza concetti di questo tenore: «Sono certo che Messina – aggiunge il presidente del Consiglio comunale – non volesse svilire le donne, ma voglio soprattutto ribadire che ognuno è responsabile delle azioni che compie. Per questo mi sento di difendere le iniziative che abbiamo realizzato su questo argomento».

LE SCUSE

A sera il consigliere ha deciso di pubblicare un comunicato di scuse sui suoi social. 

«Ieri, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, ho pubblicato due stories sui social che, nelle mie intenzioni, volevano essere solo un monito forte contro il barbaro crimine del femminicidio. Purtroppo, nel far ciò, ho utilizzato parole sbagliate.
Volevo soltanto far passare un ironico rimando alla assoluta inconciliabilità tra amore e qualunque forma di violenza sulle donne, ma riconosco di avere sbagliato.
Sono veramente rammaricato per quanto accaduto e chiedo scusa a tutti per avere, seppure involontariamente, toccato la sensibilità di uomini e donne che si sono sentiti feriti da quelle parole.
Chi mi conosce sa il profondo rispetto che nutro verso tutte le DONNE e non può certamente dubitare della mia buona fede.
Spero che non si voglia speculare ulteriormente su un’uscita certamente infelice e per la quale ribadisco tutto il mio dispiacere».

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