Doveva essere un affitto di dieci mesi, mentre lei e la sua famiglia si erano trasferiti in un’altra città. Ora il contratto è scaduto ma Ambra, che nel frattempo si è lasciata con Massimiliano Allegri, sembra non volersene andare. Lei ribatte: «È una brutta storia, ci sono di mezzo i legali»
Silvia Slitti, famosa organizzatrice di eventi e moglie dell’ex calciatore Giampaolo Pazzini, mi racconta via Instagram quello che le sta accadendo con molta amarezza, dopo aver atteso pazientemente che la situazione si risolvesse in maniera pacifica. La situazione riguarda la sua casa milanese affittata a Massimiliano Allegri e Ambra Angiolini nel giugno del 2021, quando i due progettavano di vivere insieme a Milano.
Come Silvia ha spiegato ieri sera in alcune storie su Instagram, quella casa era stata affittata momentaneamente perché lei e la sua famiglia si erano trasferiti in una città di mare per via del Covid, con l’intenzione però di tornare a Milano dopo dieci mesi (così stabiliva il contratto d’affitto). Poi Ambra e Allegri si erano lasciati e in quella casa così amata da Silvia, da suo marito, da suo figlio che lì ha la sua cameretta e i suoi giochi, è rimasta solo Ambra. Che però allo scadere dei dieci mesi di contratto a giugno non se ne è mai andata.
La casa
Ma come è possibile che Ambra non trovi una nuova casa in affitto a Milano? «La domanda è stata anche la mia quando a giugno, una volta arrivato quasi il termine del contratto, ho iniziato a chiedermi perché non facesse il trasloco… All’inizio erano scuse per il fatto che aveva tanto lavoro, che non poteva andarsene, che chiedeva il favore di restare…».
E qui subentra Massimiliano Allegri. «Era stata presa dal suo ex compagno con lei, perciò ho iniziato a chiedere a lui come fare … Tutti ci hanno detto che Ambra era via a registrare, che non si riusciva a parlarle e che in fondo dovevo aver pazienza. A luglio iniziano ad entrare di mezzo i legali dell’ex compagno e di lei dato che Ambra decide di far valere contro Allegri delle sue motivazioni personali in relazione a ciò che si aspettava da lui… Penso che siano “cose loro”, ma continuo a non capire cosa c’entri casa mia! Quindi ci affidiamo a un legale anche noi e cerchiamo di tornare a casa. Si va verso agosto, era passato un mese e mezzo e i tempi si allungano….».
La piega pacifica
A questo punto Silvia decide di prendere in mano la situazione. «Cerco il suo numero e le scrivo un lungo messaggio in cui le spiego chi sono, le dico che mi spiace per come sono andate le cose e che sicuramente avrà i suoi motivi, ma che quella è casa mia ed io lavoro a Milano, mio figlio vuole tornare a casa sua quando ricomincerà la scuola e io non ci dormo la notte perché sto male per questa situazione ma che, da donna, sono a disposizione per aiutarla».
La storia, insomma, sembra prendere una piega pacifica. «Lei mi chiama nel pomeriggio dicendosi felicissima di aver la possibilità di spiegarmi.. mi racconta che è via, che non sa come traslocare, che la figlia sta lì a studiare e un mare di altre cose. Piange, si mortifica… Non tornava molto tutto, ma decido di crederle: la stimavo cavolo! Non volevo essere stronza! Prendo una decisione contro tutti, decido di farle un “favore”, le regalo un altro mese e le dico: io ti do la data simbolica del 15 settembre! Il 15 settembre inizia la scuola e io devo entrare a casa mia… Lei giura che per il 7 settembre mi lascerà casa».
“Prometto e poi mantengo”
Silvia le crede, la situazione sembra ormai arrivata a una svolta. «Le credo. Ho le sue telefonate, ho i suoi messaggi… Insomma mi sento serena! Mi invita a Roma per conoscermi, mi dice che sono stata gentilissima. Fino a che a fine agosto, senza alcun motivo, un giorno mi chiama la sua assistente, mi dice di non “importunare” più la signora Angiolini che è molto impegnata e che devo capire che non ha tempo per affrontare un trasloco se non tra svariati mesi ma non entro l’anno. Ero in bicicletta.. Mi prende male, inizio a piangere e ripeto in loop che quella è casa mia… è casa mia e che non capisco come non possano anche solo dispiacersi e chiedermi scusa. Mi dicono che sono io che devo capire loro.
In effetti diventa piuttosto difficile capire le ragioni di tanta ostinazione nel rimanere lì. «Inizio ad avvertire tutti che non starò più zitta! Che per correttezza aspetterò la famosa data del 15 Settembre e poi racconterò tutto… Ma niente. Lei va in tv e inizia a cantare “Prometto e poi mantengo”… E beh io vado fuori di testa».
Chiedo a Silvia cosa dica Allegri in tutta questa situazione. «Lui è super disponibile, ha sempre pagato lui per tutta la durata del contratto, solo che il contratto era fino al 30 giugno. Siamo al 21 settembre e io devo stare in hotel. Io in hotel e lei a casa mia, assurdo»
La replica
Ho provato a chiedere un commento ad Ambra, perché potrebbe avere le sue buone ragioni, ma per ora le sue ragioni restano sconosciute. Mi ha risposto: «è una brutta storia, ci sono di mezzo i legali, non sono abituata a fare casino sui social».
Insomma, speriamo che tutto si risolva presto senza troppi strascichi, che Silvia possa tornare nella sua casa e che Ambra trovi una nuova casa, di quelle belle e luminose. Con l’X Factor, insomma.
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