Nell’ambito dell’indagine della Dda di Roma gli inquirenti hanno disposto misure cautelari anche nei confronti di un assessore comunale. Si ipotizzano, a vario titolo, scambio elettorale politico-mafioso e concorso esterno in associazione camorristica. Risultano poi indagati l’ex sindaco e l’ex assessore ai lavori pubblici, entrambi consiglieri comunali di opposizione
Sono iniziate nel 2018 le indagini che oggi hanno portato all’arresto di 25 persone ad Aprilia, comune a sud di Roma. Tra questi è finito ai domiciliari anche il sindaco, Lanfranco Principi, eletto nel maggio del 2023 da una coalizione sostenuta dal centro destra e da alcune liste civiche. I magistrati della Dda di Roma ipotizzano i reati di scambio elettorale politico-mafioso e concorso esterno in associazioni camorristica.
Secondo gli inquirenti le persone colpite dall’ordinanza di misura cautelare hanno messo in piedi un’associazione mafiosa operante nel territorio di Aprilia e nei comuni limitrofi avvalendosi «della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, avente come finalità quella di commettere più delitti», si legge in una nota.
Oltre al sindaco, è stato raggiunto da misura cautelare anche un assessore comunale, mentre nel procedimento risultano iscritti nel registro degli indagati l’ex sindaco, Antonio Terra, e l’ex assessore ai lavori pubblici, Luana Caporaso, della cittadina in provincia di Latina. Entrambi oggi sono consiglieri comunali di opposizione.
I reati contestati vanno dal traffico di sostanza stupefacente, estorsione aggravata, rapina, lesioni e minaccia utili a imporsi sul territorio e ottenere il sostentamento di affiliati detenuti.
Il gruppo è accusato, tra le altre cose, anche di usura ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria nei confronti di commercianti e imprenditori della cittadina di Aprilia per somme di denaro cospicue e con l’imposizione di tassi usurari. Ad alcuni sono contestati anche la detenzione e il porto di armi, che servivano al mantenimento del controllo del territorio e ribadire la superiorità del sodalizio.
Secondo gli inquirenti il gruppo aveva puntato ad appalti e servizi pubblici e ad avere il controllo diretto o indiretto di diverse attività economiche. Oltre alle misure cautelari personali, sono state disposte dal giudice per le indagini preliminari misure cautelari reali e sono in corso anche numerose perquisizioni.
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