Tra i portali colpiti dagli hacker filorussi del gruppo Noname057 anche quelli di alcuni comuni
Per il dodicesimo giorno di fila, continuano gli attacchi hacker del gruppo filorusso Noname057. Nel mirino di oggi della campagna contro l’Italia ci sono i portali del Consiglio superiore della magistratura e della sezione romana di Fratelli d'Italia. Ci sono anche i siti di alcuni comuni.
Gli attacchi sono iniziati dopo che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un discorso all’università di Marsiglia ha paragonato l’invasione russa dell’Ucraina al Terzo Reich, scatenando le proteste del Cremlino. Gli hacker, in questi giorni, hanno colpito magistratura, pubblica amministrazione, Poste. Si tratta, come nei giorni scorsi, di attacchi di tipo DDoS (Distributed denial of service), che hanno l’obiettivo di rendere irraggiungibili i siti dei bersagli scelti attraverso la saturazione degli accessi.
L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale è intervenuta per avvisare e supportare le organizzazioni colpite nel ripristino delle funzionalità.
«Le nostre istituzioni, a partire dal Quirinale, vengono attaccate da hacker ogni giorno, da quando la portavoce del Cremlino ha alzato il tiro contro il presidente. E questo avviene da giorni. Nel totale silenzio della politica, tutta. Non basta la solidarietà, serve la denuncia», ha scritto sui social il senatore del Pd Filippo Sensi.
Le parole di Mattarella e l’attacco del Cremlino
Il 14 febbraio scorso la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva definito «invenzioni blasfeme» le parole che il presidente Mattarella aveva pronunciato sull’invasione dell’Ucraina durante una conferenza all’università di Marsiglia.
In un parallelismo tra la seconda guerra mondiale e il contesto odierno, Mattarella aveva detto che negli anni Trenta «anziché la cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L'odierna aggressione russa all'Ucraina è di questa natura». Quest’ultima la frase contestata dal Cremlino.
Qualche giorno dopo la prima dichiarazione, in diretta tv Zakharova aveva detto: «Il suo paragone tra la Russia e il Terzo Reich non rimarrà senza conseguenze». Dal giorno successivo sono iniziati gli attacchi alle istituzioni e aziende italiane degli hacker filorussi Noname057.
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