Il capo della curva dell’Inter è intenzionato a parlare riguardo agli affari e le dinamiche criminali delle curve milanesi e dell’omicidio di Vittorio Boiocchi, ultras ucciso nell’ottobre 2022
Andrea Beretta collaborerà con gli inquirenti sulle dinamiche criminali delle curve di Milan e Inter e di criminalità organizzata, oltre che sull’omicidio dell’ex capo ultras Vittorio Boiocchi nell’ottobre del 2022. Beretta è uno dei capi della curva dell’Inter coinvolti nell’inchiesta della procura di Milano ed è in carcere dal 5 settembre per l’omicidio di Antonio Bellocco, membro del clan di ’ndrangheta di Rosarno e uno dei capi della curva insieme a Marco Ferdico e proprio a Beretta, che era molto vicino a Boiocchi.
A fine ottobre Beretta, 49 anni, avrebbe detto ai pm durante il primo interrogatorio dopo l'arresto per l'omicidio Bellocco che non aveva intenzione di parlare e collaborare. Anche nelle prime dichiarazioni subito dopo l'omicidio aveva spiegato di aver ucciso Bellocco perché sapeva che quest’ultimo l'avrebbe fatto ammazzare e perché voleva sempre più soldi dei business della curva.
Anche sull’omicidio di Boiocchi, Beretta aveva detto di non voler parlare. Omicidio avvenuto il 29 ottobre di due anni fa davanti alla casa del capo ultras, nella periferia di Milano. Furono due persone in moto a sparare e da quel momento fu Ferdico ad assumere il ruolo di portavoce della curva, introducendo nell’ambiente Bellocco.
Nella serata di giovedì 14 novembre, però, si è saputo che Beretta era pronto a collaborare, dopo che nelle scorse settimane si era prima scoperto che non era più assistito dallo storico legale della curva dell’Inter, Mirko Perlino, per divergenze sulla linea difensiva. Inoltre Beretta era stato anche spostato in un altro carcere, lontano da San Vittore.
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