La vita di una media città italiana come Lamezia Terme in Calabria, la crescita di una esperienza antimafia, la storia, soprattutto, di una vicenda che diventa paradigma delle contraddizioni del nostro paese. Nel libro “Una storia fuori dal Comune” vengono raccontate le esperienze, le speranze, gli slanci di persone che lottano per il bene della loro comunità
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni, a cura dell’associazione Cosa vostra. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie è dedicata a Trame, festival dei libri sulle mafie di Lamezia Terme, con 15 articoli sui temi al centro degli incontri del Festival.
“Una storia fuori dal Comune” (sottotitolo Lamezia-Italia) ed. Rubbettino è l’intreccio di molti racconti: la vita di una media città italiana come Lamezia Terme in Calabria di cui sono stato sindaco per dieci anni (fino al 2015); la crescita di una esperienza antimafia; la storia, soprattutto, di una vicenda che diventa paradigma delle contraddizioni del nostro Paese.
Nel libro vengono raccontate le esperienze, le speranze, gli slanci di persone, con nome e cognome, che lottano per il bene della loro comunità. Oltre alle grandi aree metropolitane l’Italia si articola nelle cosiddette 100 città che vanno da 70.000 a circa 100.000 abitanti. Comunità vivaci e sofferenti. Quella che viene descritta in questo libro è una città molto complicata e contraddittoria ma anche sorprendente e generosa.
Tutto inizia con un incendio. Viene dato alle fiamme, in pieno giorno, il portone dell’aula consiliare del Municipio. Eletto da nemmeno 24 ore, devo anticipare l’ insediamento. È emergenza piena. Ma la comunità risponde. Sindaco e città reagiamo , anche se quotidianamente si ripetono attentati di natura estorsiva ed omicidi. L’amministrazione comunale è impegnata in una corsa a ostacoli perché, sin dal primo giorno, non ha la maggioranza in consiglio comunale. Ma resiste, smentisce tutte le previsioni e va oltre il tempo massimo che le era stato pronosticato e concesso (2/3 anni).
Tante energie latenti dei cittadini vengono alla luce. Si uniscono le forze di giovani, lavoratori, imprenditori, associazioni. Vivo tre anni sotto scorta anche se non la volevo.
Si sviluppa un’esperienza anomala nella situazione calabrese anche sul piano civile e culturale. E sul fronte amministrativo e dei servizi per i cittadini , pur tra mille difficoltà,si ottengono risultati concreti. Ma anche misure simboliche: per tre volte in dieci anni, ad esempio, vengono diminuite le indennità di sindaco e assessori.
La svolta si verifica dopo un attentato di natura estorsiva che, per pura fortuna, non provoca una strage ma distrugge un deposito di gomme ed un Palazzo adiacente alla Polizia di Stato. L’ imprenditore Godino e la sua Famiglia non volevano pagare il pizzo.
In un’aula di tribunale un altro imprenditore, Rocco Mangiardi, indica i suoi estorsori: sono i boss della cosca mafiosa dominante: i Giampà. In aula siamo presenti, insieme al Prefetto io ed il presidente nazionale delle associazioni Antiracket Grasso che ci siamo costituiti parte civile a sostegno dell’imprenditore minacciato. A quel punto l’attenzione per l’esperienza di Lamezia cresce ovunque, nella regione, sulla stampa nazionale, addirittura su giornali stranieri come “Le Monde” e il “New York Times”.
Nel 2009 arriva in visita in città il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e nel 2011 Papa Benedetto. Persino in un momento ,come quello della tragedia degli otto ciclisti, emergono figure straordinarie.
Fin dall’inizio del racconto la città appare in controtendenza rispetto alla situazione della Regione e della politica calabrese, ma anche rispetto alle immagini stereotipate della “Calabria perduta” che dominano sui mass-media.
Il libro non è né un saggio scritto per esporre e dimostrare tesi politiche né una sorta di autobiografia, ma una testimonianza di vita collettiva: il racconto dal vivo, fatto per la prima volta, delle fatiche, delle gioie e delle tragedie di una comunità che non ha accettato di continuare come prima. Un pezzo del nostro Mezzogiorno, dell’Italia di oggi che non si rassegna e prova a voltare pagina: dieci anni di difficoltà e di speranze,sempre con il timore che tutto possa crollare da un momento all’altro e tornare al punto di partenza.
Non si tratta soltanto di una vicenda locale. È invece il racconto di una resistenza che riesce a trasformarsi in esempio anche oltre i confini della città: una Storia fuori dal Comune.
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