Frattasi, capo della cyber, è finito nella bufera per aver fatto le foto con la maglietta di Fratelli d’Italia. Qualche anno fa smontava i decreti Salvini e chiedeva lo scioglimento di Fondi: Meloni era contraria
Quando Giorgia Meloni chiama, i manager pubblici rispondono. Anche se, visto il loro ruolo, dovrebbero garantire imparzialità. Negli ultimi giorni ha fatto molto discutere una foto scattata a Pescara, durante la conferenza programmatica di Fratelli d’Italia.
Sul palco il capo dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), Bruno Frattasi, e il presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, attorniati dal ministro della Difesa Guido Crosetto, dal deputato Giulio Tremonti e dalla senatrice Isabella Rauti, e con in mano una maglietta con lo slogan della campagna elettorale per le europee del partito.
Per le opposizioni – da Italia viva ad Avs – si tratta di una «violazione dell’indipendenza che due servitori dello stato, un prefetto e un diplomatico, dovrebbero mantenere». E denunciano la «messa a repentaglio degli equilibri democratici» e il «conflitto d’interessi» di manager pubblici che fanno pubblicità a un partito politico.
Parabola Frattasi
Se sul “caso maglietta” Frattasi spiega ai suoi amici che «non c’è alcun problema» e che ha «fatto la foto solo per motvi di cortesia», qualche contraddizione è invece rintracciabile proprio nella sua vicenda personale.
Nominato direttore dell’Agenzia a marzo 2023, Frattasi è stato capo di gabinetto dell’ex ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, ai tempi dell’esecutivo Conte II e poi in quello guidato da Mario Draghi.
La Lega non lo ha mai amato visto che, proprio da capo di gabinetto, Frattasi ha “smontato” i decreti Sicurezza voluti da Matteo Salvini. È stato anche prefetto di Roma, sostituendo Matteo Piantedosi nominato responsabile del Viminale.
Ma, soprattutto, dal 2007 al 2009 Frattasi ha ricoperto il ruolo di prefetto di Latina e ha combattuto in prima linea le infiltrazioni della criminalità nel comune di Fondi. L’allora governo di centrodestra guidato da Silvio Berlusconi con Roberto Maroni ministro dell’Interno si è opposto duramente alla sua richiesta di sciogliere il comune, un caso emblematico e diametralmente opposto a quello, odierno, riguardante la città di Bari.
Anche perché tra i membri dell’esecutivo contrari alle richieste di Frattasi c’era proprio l’attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni (la decisione sullo scioglimento è slittata per ben tre volte e solo anni dopo sono arrivate le sentenze che hanno confermato le denunce dell’allora prefetto).
Le interrogazioni
Sulla vicenda di Pescara Alleanza Verdi Sinistra e diversi parlamentari, hanno annunciato un’interrogazione alla presidente del Consiglio. «Ecco come Giorgia Meloni – ha commentato il deputato Angelo Bonelli – sta trasformando lo stato nella succursale di Fratelli d’Italia».
Alla conferenza programmatica di FdI, tra l’altro, sono stati invitati anche altri manager. Tra gli oratori gli ad di Enel Flavio Cattaneo, di Eni Claudio Descalzi, di Fincantieri Pierroberto Folgiero, Giuseppe Notarnicola di STMicroelectronics e, in collegamento da remoto, anche l’ad di Leonardo, Roberto Cingolani, ed Emma Marcegaglia, presidente del B7.
«È già inopportuno che due persone che ricoprono due ruoli delicati come quello di direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza e di presidente di Leonardo partecipino alla convention che lancia la campagna per le europee di Fratelli d’Italia. Che poi si facciano fotografare con la maglietta che riporta lo slogan della campagna elettorale significa non avere il senso della decenza», ha detto il senatore Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri e Difesa. Ma per il centrodestra si tratta, ancora una volta, solo e soltanto di «sterili polemiche».
Frattasi va per la sua strada. E vuole potenziare la cybersicurezza del paese come gli chiede il governo Meloni. Negli ultimi mesi sta riorganizzando l’agenzia nata nel 2001, e spera che le nuove risorse umane potranno garantire gli standard richiesti dalla nuove sfide. Per la cronaca, tra i nuovi arrivati ci sono anche figli d’arte come Valentina Lo Voi. Laureata in Giurisprudenza all’Università di Palermo, avvocata, ricopre da quattro mesi il ruolo di funzionaria presso l’Acn.
Si tratta della figlia di Francesco Lo Voi, attuale capo della procura di Roma. La stessa procura che – in caso di esposti e denunce – ha la competenza a intervenire sull’organismo. Abbiamo contattato Frattasi per chiedergli della nomina. «Valentina Lo Voi, in base a quanto consentito dalla legge, è stata stabilizzata, previa selezione, in Acn come è stato possibile per chi, come lei, era già dipendente presso altra amministrazione». Nel caso di Lo Voi si tratta dell’Ivass, Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. Ora anche grazie al suo aiuto il neomeloniano Frattasi dovrà rilanciare la cybersicurezza nazionale.
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