Giovedì i nuovi casi di coronavirus identificati sono stati 16.079, in crescita rispetto ai 15.199 di mercoledì. L’incremento è inferiore a quanto atteso e la ragione potrebbe trovarsi nei dati della Lombardia. La Regione ha riportato 4.125 casi, esattamente lo stesso numero del giorno precedente. Il tasso di tamponi positivi sul totale di quelli effettuati è comunque cresciuto, passando dall’8,5 per cento di mercoledì al 9,4 per cento di giovedì. Sempre giovedì, sono stati registrati in tutto 136 morti e 66 persone sono state ricoverate in terapia intensiva, portando il totale a 992. Al momento sono occupati circa la metà dei posti liberi nelle terapie intensive, che sono pari a circa il 30 per cento dei seimila posti totali (il resto sono occupati da altri pazienti).

Quattordici pazienti positivi

Giovedì è stata annunciata la scoperta di un nuovo focolaio al Pio Albergo Trivulzio, una delle principali case di cura della provincia di Milano. Quattordici pazienti e cinque dipendenti sono risultati positivi nel corso della scorsa settimana. Tutti i pazienti sono stati ricoverati in strutture ospedaliere. Undici provenivano dal reparto cure intermedie, dove si svolgono attività di riabilitazione, un paziente debolmente positivo proviene dalla Rsa, che ospita gli anziani non autosufficienti, e due dalla comunità per minori.

Del Trivulzio si era parlato a lungo durante il picco della pandemia per via dell’alto numero di morti registrato tra i pazienti, circa duecento nei mesi di marzo e aprile, di cui più della metà potrebbero essere morti a causa del coronavirus. La procura di Milano ha già aperto un’indagine su quanto accaduto in primavera nell’istituto.

Coprifuoco nelle regioni

Da questa notte è in vigore nel Lazio il coprifuoco deciso dalla regione. Non sarà possibile circolare tra le 24 e le 5 di mattina senza una valida ragione, che dovrà essere dimostrata compilando un modulo di autocertificazione. Anche in Campania è entrato in vigore il coprifuoco, che inizierà alle ore 23 e proseguirà fino 5 di mattina, gli stessi orari della Lombardia, dove il coprifuoco era in vigore già da ieri.

Oggi entra in vigore anche un’altra ordinanza della regione Campania, quella che vieta gli spostamenti tra province della stessa regione. Restano però consentiti gli spostamenti al di fuori della regione. Sarà quindi possibile prendere un treno, ad esempio, da Salerno a Roma, ma senza valide ragioni non sarà possibile scendere a Napoli.

La situazione nelle scuole

Diverse regioni hanno deciso di limitare l’apertura della scuole, causando scontri tra le giunte, i sindaci e il ministero. La regione Lombardia, ad esempio, ha deciso di chiudere tutte le scuole secondarie a partire da lunedì, suscitando proteste da parte di numerosi sindaci. «Sono totalmente contrario, non ha senso in questo momento», ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala, che ha chiesto invece di alternare didattica a distanza a lezioni in presenza.

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha scritto una lettera al presidente Attilio Fontana per chiedere di «trovare soluzioni differenti da quella adottata». Azzolina ha scritto anche al presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che da una settimana ha imposto la chiusura a tutte le scuole della regione. Negli ultimi giorni si era parlato della possibilità di riaprire le primarie, ma per il momento la regione ha deciso di mantenerle chiuse.

Le regioni hanno l’autorità per decidere gli orari scolastici e il nuovo Dpcm approvato la scorsa domenica ha ribadito il loro potere di inasprire le norme stabilite dal governo sul contenimento del virus. Non è chiaro invece sulla base di quali dati alcune regioni abbiano deciso la chiusura di tutte o parte delle loro scuole.

Sfortunatamente, infatti, continuano a mancare dati precisi sulla diffusione di contagi e focolai all’interno del sistema scolastico. Gli ultimi dati pubblicati dal ministero risalgono all’inizio di ottobre e si trattava in ogni caso di dati parziali e inutilizzabili per misurare in maniera efficace l’intensità dell’epidemia nelle scuole.

«Misure insufficienti»

Le misure prese fino a ora a livello nazionale e soprattutto regionale si concentrano sull’obbligo di chiusura dei locali entro mezzanotte e sui coprifuoco notturni. Sempre più esperti sostengono che si tratta di misure insufficienti, in particolare il coprifuoco stabilito dalla regione Lazio, che copre solo le cinque ore dopo la mezzanotte.

«Non credo che questo coprifuoco notturno sia sufficiente», ha detto ad esempio il virologo Fabrizio Pregliasco, membro dell’unità di crisi di regione Lombardia. «Il lockdown generalizzato si può evitare», ha detto Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, ma non con le misure «prese attualmente» che «non si sono dimostrate efficaci in paesi come Francia e Spagna».

La situazione all’estero

Francia, Regno Unito e Spagna sono i grandi paesi europei dove la seconda ondata si trova nella fase più avanzata. L’Italia sembra per il momento seguirli con circa una o due settimane di ritardo. Nel frattempo, anche in Germania i nuovi casi hanno superato i diecimila per la prima volta dall’inizio della pandemia. Mercoledì era risultato positivo anche il ministro della Salute, Jens Spahn, esponente della Cdu di Angela Merkel.

 

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