I prezzi del gas metano salgono e presto le bollette di luce e gas raggiungeranno livelli mai visti prima. Per capire di che cifre parliamo si aspetta che l’Autorità per l’energia (Arera) proceda all’aggiornamento trimestrale dei prezzi per il mercato tutelato che serve attualmente quasi la metà dei consumatori, ma è certo che i soldi stanziati dal governo per fronteggiare il caro-bollette non basteranno. Anche perché non sono bastati neanche nel trimestre precedente, quando la materia aveva costi di molto inferiori, praticamente la metà degli attuali.

Il fantasma del passato

Già a ottobre i rincari avrebbero portato un aumento superiore al 45 per cento della bolletta dell’elettricità e di oltre il 30 per cento di quella del gas. L’intervento del governo li ha “limitati” a un +30 per cento per la luce e a un +15 per cento per il gas. Ma se allora il prezzo del gas aveva toccato picchi, nei mercati all’ingrosso, di 70 €/MWh, adesso è arrivato a 180,5 €/MWh.

A questo spiega Antoine Arel di Selectra, società che si occupa di comparazione dei prezzi, «ha corrisposto un aumento nella tariffa del mercato tutelato dell’elettricità rispetto all’inizio dell’anno del 200 per cento circa, la stessa variazione vale anche per la media delle offerte sul mercato libero».

Il ministero della Transizione ecologica e l’Arera monitorano quotidianamente i prezzi del metano, la materia prima che sta facendo lievitare i costi. L’Autorità, che di solito comunuca qualche giorno prima della chiusura del trimestre l’aggiornamento delle tariffe, sta aspettando che venga approvata in via definitiva la legge di Bilancio.

È stata la Russia

I prezzi del gas in Europa, ha scritto Agi, agenzia di stampa del gruppo Eni, hanno toccato un nuovo massimo storico a causa del fatto che le spedizioni russe verso la Germania attraverso il gasdotto Yamal-Europe sono diminuite.

Chi pensa male ricorda che il 16 dicembre il parlamento europeo ha approvato una risoluzione per chiedere a Mosca di ritirare le sue forze militari e smettere di minacciare l’Ucraina. Inoltre si chiedeva di non rendere operativo il Nord Stream 2, il gasdotto da 10 miliardi di metri cubi che collega direttamente Russia e Germania. Mosca nega qualsiasi connessione. «Questa è una situazione puramente commerciale», ha chiarito mercoledì in una teleconferenza il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Nel frattempo però in Europa cresce la domanda delle centrali elettriche, diverse centrali nucleari francesi sono chiuse e diminuiscono le temperature con conseguente aumento della richiesta di gas per il riscaldamento. Il presidente del Consiglio Mario Draghi, durante la conferenza stampa di fine anno, ha avvertito: «Vogliamo sanzioni che prevedano anche il gas? Abbiamo le capacità di farlo? È il momento giusto? La risposta è no».

La legge di Bilancio

AP

A fronte di questi dati è evidente che i nuovi fondi stanziati dalla legge di Bilancio, in totale 3,8 miliardi, anche se in aumento rispetto ai tre stanziati nello scorso trimestre, non saranno sufficienti. Peraltro fino all’ultimo il governo aveva cercato di contenere l’entità del suo intervento.

Così due miliardi sono stati previsti nel testo della manovra licenziato da palazzo Chigi, la restante somma invece è stata aggiunta con il maxi emendamento che è stato approvato in commissione Bilancio al Senato.

Della somma finale 1,8 miliardi saranno impiegati per le bollette dell’elettricità intervenendo sui costi degli oneri di sistema, la quota fissa dove confluiscono varie voci, dai costi di trasporto a quelli per l’incentivazione delle fonti rinnovabili.

Sul fronte gas invece nessun taglio degli oneri, ma l’abbassamento dell’Iva dal 10 o dal 22 – a seconda della tipologia di consumatore, domestico o impresa - al 5 per cento. Infine 912 milioni saranno utilizzati per potenziare il bonus sociale, lo sconto in bolletta per le famiglie economicamente svantaggiate o in cui siano presenti persone in gravi condizioni di salute.

La situazione è così difficile che è stato stabilito che chi tra i consumatori domestici non riuscirà a pagare luce e gas nei primi quattro mesi del 2022 potrà rateizzarle per 10 mesi, senza l’applicazione di interessi. L’Arera dovrà definire, nel limite di un miliardo, le regole applicative.

Mentre i monitoraggi vanno avanti, il presidente del Consiglio sta pensando ad altre misure, che potrebbero coinvolgere produttori e venditori di energia: «Stanno facendo profitti fantastici» ha detto sempre ieri, e anche loro «devono aiutare famiglie e imprese». Draghi ha spiegato che «l’energia prodotta da idroelettrico o anche dalle rinnovabili, anche se in misura minore perché magari non è completamente ammortizzata, ha un costo che non ha niente a che vedere con quello del gas, eppure viene venduta al prezzo di quella prodotta con il gas». L’idea era già emersa in vista del Consiglio europeo della settimana scorsa. Secondo il quotidiano economico Milano Finanza la più colpita sarebbe Enel, mentre una mossa del genere intaccherebbe meno i profitti di Eni.

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