La controversa versione di Silvio Berlusconi su Ruby viene difesa da Elisabetta Casellati in una puntata di Otto e mezzo dell’11 aprile 2011, diffusa in questi giorni dalla trasmissione di La7
Sta facendo il giro della rete il video diffuso da Otto e Mezzo in cui Elisabetta Casellati, nome di centrodestra per la presidenza della Repubblica, l’11 aprile 2011 difendeva la versione di Silvio Berlusconi su Ruby “Rubacuori”. Casellati, allora sottosegretaria alla giustizia, durante la puntata spiega che, da un lato, Berlusconi ha ritenuto fosse la nipote di Hosni Mubarak, data la telefonata ricevuta dal presidente egiziano.
Dall’altro, avrebbe dato del denaro alla ragazza «per permetterle di lavorare e quindi di non prostituirsi», racconta Casellati, ma il leader di Forza Italia «ha sempre dato tanti denari a tante persone, ha fatto tanta beneficenza», dice.
La vicenda riguarda il famoso caso di Karima el Marough, nota come “Ruby”, una ragazza marocchina minorenne fermata nel 2010 dalla questura di Milano per un furto. Dal nome di el Marough si aprirono un caso politico e diverse inchieste giudiziarie. Berlusconi fu accusato dalla procura di Milano di aver fatto pressioni sulla questura per il rilascio della ragazza e di sfruttamento sessuale ai danni di una minorenne.
La difesa sostenne che l’ex presidente chiamò la questura perché gli era stata indicata come la nipote dell’allora presidente egiziano Mubarak. Una versione spesso ripetuta dallo stesso Berlusconi e dai suoi, tra questi Elisabetta Casellati.
L’episodio ha aperto la via all’inchiesta giudiziaria sui presunti festini ad Arcore, in cui avrebbe partecipato anche Karima el Marough, e ai processi Ruby, Ruby-bis e Ruby ter. Il processo Ruby si è concluso con l’assoluzione di Berlusconi in appello per i reati di prostituzione minorile e concussione, confermata l’anno successivo dalla Cassazione. Sono invece stati condannati Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti nell’ambito del processo Ruby-bis.
Nel processo Ruby-ter gli indagati sono accusati di corruzione in atti giudiziari, falsa testimonianza e rivelazione di segreto. Nel marzo del 2019 è morta una delle testimoni del processo, Imane Fadil, che voleva costituirsi parte civile. La prima decisione nel procedimento Ruby-ter è stata presa dal tribunale di Siena che, con la sentenza del 21 ottobre 2021, ha assolto Silvio Berlusconi e Danilo Mariani, ex pianista di Arcore, perché il fatto non sussiste.
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