Ecco perché Andrea Abodi era con Giorgia Meloni nella sua ultima missione in Africa: dal 26 giugno al 9 luglio le finali del campionato libico saranno giocate tra Firenze, Empoli e Pisa. L’accordo prevede collaborazioni tra le federazioni, stage formativi, amichevoli. Il ministro: «Un significato geopolitico importante»
Ecco perché Andrea Abodi era con Giorgia Meloni sull’aereo che la portava in Libia. Il calcio italiano era in subbuglio, in quelle ore, per l’annuncio della nuova Authority ministeriale che avrebbe sottratto alla Covisoc il controllo dei conti dei club. Parve strano che Abodi si allontanasse proprio in quel momento delicato. Ora conosciamo il motivo: dal 26 giugno al 9 luglio, in Toscana, sarà giocata la poule scudetto, o Final Six che dir si voglia, della quarantanovesima edizione della Prima Lega, il campionato libico di calcio. È uno dei punti presenti nell’accordo siglato tra Giorgia Meloni e Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh, primo ministro ad interim della Libia.
Dalla prima guerra civile scoppiata nel 2011, sotto l’effetto domino della primavera araba che portò alla destituzione e poi alla morte di Muammar Gheddafi, quattro edizioni del campionato non sono state giocate e tre non sono state concluse.
Era già accaduto nel 1968 e dal ’79 all’82. Da tre stagioni a questa parte, la fase finale si gioca dunque all’estero, nel 2022 e nel 2023 in Tunisia: la prima volta ha vinto l’Al-Ittihad e la seconda l’Al-Ahly, entrambe squadre di Tripoli. I club che giocheranno in Italia la fase finale sono: Al-Nasr, Al-Ahli Tripoli, Al-Ahly Benghazi, Al-Swehly e Al-Madina, in attesa di conoscere il sesto, uno tra Al-Akhdar e Al-Hilal.
Le reazioni
«I dirigenti dei club, così come la federcalcio libica, vogliono che queste competizioni si svolgano in condizioni adeguate, in stadi all’altezza e strutture che possano garantire la presenza del VAR – spiega Morad Dakhil, giornalista che lavora per l’emittente libica Wasat TV – il successo delle ultime due edizioni in Tunisia ha convinto tutti che questa è la strada da seguire, anche per il marketing e l’immagine del nostro calcio».
Il ministro per lo Sport Andrea Abodi conferma: «Durante gli incontri bilaterali, previsti nel Piano Mattei per l’Africa, abbiamo dato la nostra disponibilità a ospitare in Italia le Final Six, grazie al supporto tecnico della Figc, in accordo con le autorità libiche e la loro Federcalcio».
Le sei squadre si affronteranno in un girone all’italiana sui campi del Viola Park della Fiorentina a Bagno a Ripoli, negli stadi di Empoli e di Pisa. «La collaborazione tra i due ministeri e i rispettivi organismi sportivi – dice Abodi – prevede, inoltre, la collaborazione strutturata tra diverse federazioni delle due nazioni a beneficio di atlete e atleti libici, l’organizzazione di stage formativi in Italia alla Scuola dello Sport per tecnici di diverse discipline e amichevoli fra le varie rappresentative degli sport di squadra.
Ovviamente, l’organizzazione in Italia della fase finale del loro campionato di calcio, che stiamo ancora definendo nei dettagli, ha un significato geopolitico importante all’interno dei rapporti bilaterali e delle politiche che qualificano il Piano Mattei, identificando lo sport quale fondamentale strumento di cooperazione».
I precedenti
Saadi Gheddafi, uno dei figli del colonnello, è stato calciatore professionista in Italia, con le maglie del Perugia prima (una presenza), dell’Udinese poi (una presenza), infine della Sampdoria (senza mai scendere in campo), oltre a essere stato azionista di Juventus, Roma e Triestina attraverso il Libyan Arab Foreign Investment Company. Il 25 agosto del 2002, la quindicesima edizione della Supercoppa Italiana tra Juventus e Parma, si era giocata proprio a Tripoli: era stata la seconda all’estero dopo quella del 1993 a Washington tra Milan e Torino.
Da qualche anno a questa parte il calcio libico conosce una nuova stabilità che gli sta permettendo di crescere, anche se la situazione politica vive di alti e bassi. I club sono tornati a giocare le coppe continentali e la Nazionale si sta giocando la qualificazione ai Mondiali del 2026. Ha battuto eSwatini e Mauritius, ha pareggiato con il Camerun, nello stesso girone ci sono pure Angola e Capo Verde. Ieri pomeriggio s’è tenuta l’ultima riunione, in ordine di tempo, per definire l’organizzazione che coinvolgerà circa quattrocento persone e che per circa due settimane farà diventare la Toscana un hub internazionale del calcio libico.
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