Quattro mesi fa era stato nominato prefetto di Roma, oggi è diventato il nuovo capo della cybersecurity al posto del professore Roberto Baldoni. Da una figura tecnica si passa a una più politica
Il suo nome circolava con sempre più insistenza negli ultimi giorni. Bruno Frattasi sarà il nuovo capo dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza dopo le dimissioni del direttore Roberto Baldoni. L’ufficialità passa dal Consiglio dei ministri che si sta tenendo a Cutro. Intanto però la scelta di Frattasi è stata confermata dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una lettera inviata alla presidenza della Camera e anticipata da Public policy.
Frattasi non è un nome nuovo nell’ambito della sicurezza interna, lo è però per la cybersecurity dato che non ha mai avuto ruoli o incarichi simili. Il suo volto è già noto nel mondo politico, soprattutto da quando ha svolto la mansione di capo di gabinetto dell’ex ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
Di recente, a fine ottobre, era stato scelto come nuovo prefetto di Roma al posto di Matteo Piantedosi, spostato al Viminale da Giorgia Meloni. Al tempo della nomina, il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, aveva detto: «Buon lavoro al nuovo prefetto di Roma, Bruno Frattasi. Un uomo di stato, con il quale abbiamo lavorato alla riconquista sociale dei beni confiscati alle mafie», a dimostrazione della vicinanza dell’ex prefetto al mondo della politica.
Oltre a convincere la premier Meloni, il profilo di Frattasi è apprezzato anche da Alfredo Mantovano, sottosegretario di stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla cybersicurezza. Rimangono però dei dubbi sulla scelta, dato che si tratta più di una figura di coordinamento che tecnica, come lo era invece l’ex direttore Baldoni, docente di informatica all’università la Sapienza di Roma.
Baldoni ha rassegnato le dimissioni, in polemica con il governo e in un momento delicato per la cybersicurezza del paese. Con la pandemia erano già aumentati gli attacchi informatici sia a danno di singoli utenti sia dei siti istituzionali. Enti regionali, comunali e strutture sanitarie sono stati più volte presi di mira. A questo si sommano gli attacchi hacker condotti da gruppi stranieri, soprattutto russi, che si sono intensificati da quando è iniziata la guerra in Ucraina. L’obiettivo di questi agenti esterni è attaccare i siti istituzionali italiani per via del loro sostengo a Kiev.
Carriera
Bruno Frattasi è nato a Napoli nel 1956. Qui ha ottenuto una laurea in giurisprudenza all’università Federico II. Dal 1998 è entrato a far parte dello staff di diretta collaborazione del ministro dell’Interno presso l’ufficio dì gabinetto. Sette anni più tardi è stato nominato prefetto. Dopo aver svolto il ruolo di commissario straordinario per il comune di Gaeta, Frattasi è diventato prefetto di Latina.
Dal 30 dicembre 2009 al 29 novembre 2011 è stato direttore dell’ufficio per il coordinamento e la pianificazione delle forze di polizia presso il dipartimento della Pubblica sicurezza. Dall’1 dicembre 2011 all’1 aprile 2012 è stato capo della segreteria del ministro dell’Interno. Dal 2 aprile 2012 ha assunto l’incarico di direttore dell’ufficio affari legislativi e relazioni parlamentari.
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