Ecco perché l’ex premier rischia il giudizio insieme al suo giglio magico. Tutte le accuse dei pm
La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex premier oggi leader di Italia viva, Matteo Renzi, e altri dieci indagati, per l'inchiesta sulle presunte irregolarità nei finanziamenti a Open, la fondazione nata per sostenere le iniziative politiche dell'ex premier.
Tra gli indagati per i quali è stato chiesto il processo ci sono anche l’ex ministra oggi parlamentare di Italia viva, Maria Elena Boschi, l’ex ministro e deputato Pd, Luca Lotti, l'ex presidente di Open Alberto Bianchi e l'imprenditore Marco Carrai. Coinvolte nell'inchiesta anche quattro società. L'udienza preliminare si terrà il 4 aprile prossimo.
Le accuse
Le indagini sono state condotte dai pm Luca Turco e Antonino Nastasi. L’accusa è quella di finanziamento illecito ai partiti, ed è stata mossa a Bianchi in quanto presidente della fondazione e ai componenti del cda Carrai, Lotti e Boschi mentre per i pm Renzi era il vertice di fatto dell’organizzazione.
Lotti in quegli anni è stato prima sottosegretario alla presidenza del Consiglio e poi ministro dello sport, Boschi prima ministra per le Riforme costituzionali e i Rapporti con il parlamento, e poi sottosegretaria alla presidenza del Consiglio. Secondo la procura di Firenze hanno agito «in concorso tra loro, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso».
Le indagini si sono chiuse lo scorso ottobre e hanno riguardato anche vari imprenditori finanziatori. Nei loro confronti sono stati contestati a vario titolo i reati di finanziamento illecito ai partiti, corruzione, riciclaggio, traffico di influenze.
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