Il mondo di Harry Potter non si limita a incantare con magie, creature fantastiche e avventure mozzafiato, se si legge in profondità, è una narrazione costellata anche di momenti legati al cibo. Grazie al libro di Marina Lenti Harry Potter: il cibo come strumento letterario, scopriamo quanto il cibo sia importante non solo per riempire la pancia, ma anche per creare momenti di unione, risate e conforto. Fin dal suo primo giorno a Hogwarts, Harry scopre che il cibo nella scuola è magico in ogni senso.

Ricordi la prima volta che entra nella Sala Grande? Lunghi tavoli sono pieni di delizie che appaiono magicamente sui piatti, come se avessero una vita propria! Non è solo una scena straordinaria, ma anche un momento in cui Harry, che per anni era stato trascurato e malnutrito dai Dursley, si sente finalmente a casa e condivide il primo pasto con quelli che diventeranno i suoi amici.

Un porto sicuro 

Uno degli aspetti più affascinanti del cibo in Harry Potter è la sua onnipresenza, anche nei momenti più difficili. A Hogwarts, il cibo è abbondante, gustoso e capace di confortare gli studenti anche durante le fasi più cupe della saga. Nel corso dei sette libri, assistiamo a un crescendo di tensione e oscurità man mano che la minaccia di Voldemort si fa più concreta, tuttavia i banchetti nella Sala Grande continuano a essere un simbolo di abbondanza e convivialità. Durante il settimo libro, quando Harry, Hermione e Ron sono in fuga e costretti a nutrirsi di bacche e radici per sopravvivere, il ritorno a Hogwarts viene sempre associato all’idea di un rifugio sicuro e di una tavola imbandita.

Anche chi merita punizioni, come Draco Malfoy o Hagrid durante i suoi periodi di scontro con il Ministero della Magia, non viene privato del cibo. Persino la rigidità della professoressa McGranitt appare ammorbidita quando si tratta di punire ad orario dei pasti: nel secondo volume Harry e Ron rubano e distruggono la macchina volante del papà dei Weasley contro l’albero storico di Hogwarts, la loro punizione è rimpinzarsi di tramezzini che riappaiono da soli e succo di zucca chiusi nell’ufficio della professoressa mentre gli altri sono al banchetto.

La punizione vera è l’essere isolati dagli altri compagni, non tanto quella di non mangiare. Questo suggerisce che il cibo, a Hogwarts, è qualcosa di sacro, intoccabile, un diritto inalienabile che nessuno può togliere, neanche nei momenti più bui.

Dolci stravaganti e magici

Oltre al cibo quotidiano, la saga di Harry Potter è famosa per i dolci stravaganti e fantasiosi che popolano il mondo magico. I lettori vengono introdotti a una varietà di prelibatezze che spaziano dalle Gelatine Tuttigusti+1 alle Cioccorane. Il negozio Mielandia a Hogsmeade è una vera e propria caverna di dolcezze, e ogni visita da parte dei protagonisti diventa un'occasione per esplorare la fantasia gastronomica di Rowling.

Le Gelatine Tuttigusti+1, che contengono sapori imprevedibili come cerume o caccole o spinaci, sono l'esempio perfetto di come l'autrice riesca a mescolare il senso di meraviglia con un pizzico di humor. Questi dolci non sono solo sfizi: sono parte integrante dell'identità culturale del mondo magico. Le Cioccorane, con le figurine collezionabili dei maghi famosi, sono veri e propri strumenti per approfondire la conoscenza della storia del mondo magico - anzi nel primo libro aiutano a risolvere l’enigma della pietra filosofale - oltre ad essere un modo per accumulare punti nei vari videogiochi nel mondo reale.

Uno degli aspetti più affascinanti per i fan è la possibilità, offerta dai vari parchi a tema dedicati a Harry Potter, di poter assaggiare tutto questo…non possiamo ancora rincorrerci su scope volanti o indossare un mantello dell’invisibilità, ma il cibo dell’universo magico possiamo gustarlo. Per esempio al Wizarding World of Harry Potter agli Universal Studios, i visitatori possono assaggiare le famose bevande e i cibi descritti nei libri, come la Burrobirra, sedendosi ai tavoli degli stessi locali che si possono trovare a Diagon Alley… perfettamente ricostruiti.

La Burrobirra, una bevanda analcolica con un sapore di burro e caramello, è diventata una vera e propria icona del mondo magico, al punto che i fan di tutto il mondo si affollano nei parchi per provarla. La possibilità di assaporare i cibi e le bevande tanto amati dai personaggi della saga non è solo una trovata commerciale, ma un modo per creare un legame tangibile tra il mondo letterario e il mondo reale. I fan possono immaginarsi seduti al Tavolo Grifondoro o in uno dei locali di Hogsmeade, vivendo un’esperienza che fonde la fantasia con la realtà.

La magia della tavola

Nel mondo di Harry Potter, il cibo non è mai solo cibo. È un modo per mostrare la generosità di Hogwarts, per unire i personaggi e per aggiungere un pizzico di magia alla vita quotidiana. Che si tratti di un banchetto nella Sala Grande o di una Burrobirra in un parco a tema, il cibo gioca un ruolo fondamentale nel creare quell’atmosfera magica che tutti amiamo. Attraverso i pasti, i dolci e le bevande, J.K. Rowling ci insegna che anche nei momenti più difficili, la convivialità e la condivisione possono portare conforto e speranza. E tu, cosa vorresti assaggiare del mondo di Harry Potter? Ecco qui una ricetta da riprodurre!

Dolcetti alla menta (dal capitolo 8 – Ricette per piccoli maghi del libro Il cibo come strumento letterario di Marina Lenti)

Queste leccornie sono presenti sulla tavola di Hogwarts fin dal primo banchetto cui Harry partecipa, così come descritto a pagina 119 della Pietra Filosofale. Ecco come replicarli a casa vostra:

Ingredienti:

150 gr. di zucchero a velo

1 fiala di essenza di vaniglia

acqua

1 fiala di essenza di menta (o sciroppo di menta a piacere)

Procedimento:

Mettere lo zucchero a velo in una ciotola, aggiungere 3 o 4 cucchiai di acqua e amalgamare col cucchiaio di legno. Aggiungere le gocce di essenza o di sciroppo di menta in quantità proporzionale al vostro gusto personale, quindi unire 3 gocce di essenza di vaniglia, avendo cura di continuare a mescolare. Quando non sarà più possibile usare il cucchiaio, passare ad amalgamare l'impasto con le mani.

Quando avrà raggiunto una consistenza solida, spolverizzare il tavolo con altro zucchero a velo e stendere l'impasto col mattarello come se si dovessero fare dei biscotti; quindi, con le formine apposite, ritagliare tanti piccoli dolcetti.

Ricoprire una placca da forno o una grossa teglia con della carta da forno, disporvi sopra i dolcetti e lasciarli asciugare per alcune ore. Se non vengono consumati subito, si possono conservare in barattoli di vetro per circa una settimana.

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